sabato 22 settembre 2012

Le “colorate” sorprese del gigante Vesta
22.09 - La sonda spaziale “Dawn” della NASA ha rivelato che una ampia superficie dell’asteroide gigante Vesta, attorno al suo equatore, è tutta colorata a causa di materiali volatili come l’acqua, trasportati da meteoriti, che poi sono evaporati. La sonda “Dawn” non ha trovato ghiaccio di acqua su Vesta, ma i suoi segni, le sue tracce che si perdono in un lontanissimo passato. Il fenomeno viene descritto come la firma inconfondibile dell’idrogeno, probabilmente sotto forma di ossidrile o acqua legata a minerali nella superficie di Vesta. La fonte di idrogeno sulla superficie di Vesta sembra essere dovuta ad asteroidi ricchi di carbonio che si scontrarono con Vesta a bassa velocità per cui è stato possibile la preservazione dei loro contenuti volatili per essere rilasciati in tempi successivi.
Gli scienziati pensano che porzioni di ghiaccio d’acqua potrebbero ancora essere presenti in prossimità della superficie intorno ai poli del asteroide gigante. A differenza della Luna, però, Vesta non ha alcuna zona permanentemente in ombra dove il ghiaccio potrebbero sopravvivere. Secondo i dati forniti dalla sonda, la maggiore presenza di idrogeno è stata accertata nelle regioni vicine all'equatore, dove il ghiaccio non è stabile. Ma non è tutto. In altri casi, i meteoriti che colpirono Vesta si schiantarono ad alta velocità. In quelle circostanze il calore dalle collisioni convertì l'idrogeno legato ai minerali in acqua, che evaporò. I buchi che caratterizzano la superficie di Vesta sono stati lasciati dall’acqua evaporata. Il testimone più visibile di questi fenomeni è il cratere “Marcia” largo un chilometro e profondo circa 200 metri.

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