venerdì 16 novembre 2012

Documento degli esperti dell’Accademia dei Lincei. Assente la ricerca sui rischi idrogeologici
“L'Italia nella morsa di norme confuse e mezzi inadeguati”
16.11 - «I disastrosi eventi climatici degli ultimi giorni, che hanno devastato alcune regioni e causato anche vittime, richiamano le responsabilità sia istituzionali sia scientifiche sul dissesto idrogeologico del nostro paese». L’accademico dei Lincei, Giovanni Seminara, dell’Università di Genova, afferma che «l’Italia è stretta in una morsa, da un lato il quadro normativo, tuttora fondato su Regi Decreti di inizio ‘900, confuso in cui si intrecciano norme europee, nazionali, regionali che faticano ad integrarsi perché prive di un disegno unitario e coerente e dall’altro l’inadeguatezza delle risorse finanziarie che impediscono di realizzare misure strutturali di difesa dal rischio idrogeologico». All’Accademia dei Lincei, ricorda Seminara, in occasione della giornata dell’acqua del 2012 è stato preparato un documento in cui si afferma che l’Italia ha “urgente necessità di mettere mano ad un'opera di sistematica ristrutturazione del Sistema dei Servizi Meteorologico, Idrografico e Geologico.
La dinamica degli eventi disastrosi che continuano a colpire il nostro Paese - si legge nel documento - rivela che, a limitare l’efficacia complessiva del sistema, accanto alla necessità di migliorare ulteriormente le capacità previsionali, è proprio la difficoltà da parte dei decisori a trasformare l’informazione prodotta dai Centri Funzionali in azioni di tutela della sicurezza dei cittadini”. Si è creato nel tempo un “vuoto di competenze” nel quale “si è inserita in anni recenti la Protezione Civile, che supplisce, per gli scopi a lei propri, ad alcune delle funzioni tipiche degli inesistenti Servizi Nazionali, idrografico, meteorologico e geologico, inclusa la promozione della Ricerca Scientifica”.

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