giovedì 22 novembre 2012

Donadi lancia il movimento Diritti e libertà:
"Rafforzeremo il Centrosinistra"
22.11 - Si chiama "Diritti e libertà" il movimento fondato da Massimo Donadi e dagli altri fuoriusciti dall'Italia dei valori. "Sarà il primo partito a energia pulita, che non chiederà mai il finanziamento pubblico", ha spiegato Donadi, portavoce del movimento, nel corso di una conferenza stampa alla Camera con Aniello Formisano, che sarà capogruppo e portavoce della componente a Montecitorio, Stefano Pedica, Giovanni Paladini e Gaetano Porcino. Obbiettivo della formazione politica, è "rafforzare il centrosinistra".

In merito ad un'alleanza con il centrosinistra, Donadi ha detto: "Partecipiamo alle primarie e abbiamo dato indicazioni di voto per Pier Luigi Bersani, perché crediamo non solo che sia una persona che ha la capacità di assumersi responsabilità di governo, ma anche che sia l'unico in grado di federare il centrosinistra. Dunque chiederemo di aprire un confronto con il vincitore delle primarie e ci sarà una richiesta formale di partecipazione e adesione alla coalizione. Noi crediamo che una coalizione Pd-Sel sia un incompiuto, c'e' una storia antica che parte dal Partito d'Azione che non può non avere una sua rappresentanza nel centrosinistra. Starà a noi meritare il consenso degli elettori". E per quanto riguarda il Lazio ha aggiunto: "Ho già parlato con Nicola Zingaretti e ho trovato ampia disponibilità ad avere il nostro tra i movimenti che lo sosterranno alle elezioni regionali". Sul simbolo di "Diritti e libertà" compare il Tricolore, ma anche l'arancione caro al movimento dei sindaci progressisti. "E' finita l'età dei partiti personalistici, dell'uomo solo al comando in cui non c'e' democrazia. La legge elettorale vigente è la prova che chi non ha democrazia al proprio interno non può produrre democrazia nel Paese", ha sottolineato Donadi.

E subito dopo: "Il nostro è un partito che mette avanti il progetto di squadra, di collettivo. E' uno dei pochi partiti che nascerà non avendo nessun nome di persona nel proprio simbolo, né un presidente né un segretario, ma ha un portavoce. La politica non si fa con i leader carismatici e i salvatori della patria, ma con persone che lavorano 12 ore al giorno alla scrivania". Quindi ha sottolineato con forza: "Non sarà un movimento di ex combattenti. Verso il partito in cui ho militato per 12 anni ho solo rispetto e affetto, non sopporto gli ex rancorosi".

Sul nome del movimento Donadi ha detto: "Quella di "Diritti e libertà è una scelta non casuale ma che chiama in gioco direttamente i principi fondamentali della Costituzione e noi vogliamo essere un partito della Costituzione, vogliamo identificare fortemente la vita di questa forza politica con la battaglia per la sanità pubblica, per i diritti civili, per uno Stato fieramente laico. Sarà anche un partito che farà della moralità un punto d'onore. Oltre a vivere solo di finanziamenti privati, non candideremo mai chi è stato condannato anche solo in primo grado o daremo incarichi di governo anche solo a chi è stato rinviato a giudizio. Diritti e libertà presenterà le proprie liste alla Camera e al Senato, ma siamo tutti senza rete. Non siamo usciti dall'Idv per andarci ad accomodare in posizione garantite".

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