lunedì 26 novembre 2012

“Indagare gli altri effetti delle radiazioni ionizzanti sull’uomo”
26.11 - Gli studi sull’insorgenza di tumori a seguito di esposizione a radiazioni ionizzanti risalgono alla prima metà del secolo scorso, ma è solo di recente che si è scoperto che possono essere responsabili anche dell’induzione di alterazioni biologiche e funzionali, non cancerose, in diversi organi e tessuti. Queste osservazioni sono emerse da studi epidemiologici che in alcuni casi risultano essere eterogenei e quindi non sempre concordanti. Su queste basi, per giungere a conclusioni affidabili, l’Unione Europea ha finanziato una serie di progetti integrati, ai quali partecipano i maggiori enti di ricerca italiani ed europei, mirati allo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti su organi quali cervello, cuore e occhio, con particolare riferimento alle patologie del cristallino e quindi della cataratta. I risultati di questi lavori sono stati presentati nel corso del workshop: “Effetti non cancer delle radiazioni ionizzanti”, tenutosi al Centro ENEA Casaccia, giunto alla sua III edizione, che è stato promosso dalla FIRR (Federazione Italiana Ricerche sulle Radiazioni) in collaborazione con l’ENEA nell’ambito di una convenzione che ha lo scopo di promuovere la ricerca interdisciplinare sulle radiazioni.

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