sabato 27 ottobre 2012

Calce e canapa nel motore della bioedilizia
27.10 - In Francia oltre 9 mila ettari di canapa alimentano i settori della bioedilizia e della carta. Si coltiva anche in Germania, Finlandia, Romania, Olanda, Gran Bretagna e in Canada. Nel giro di otto anni si è passati da 2.400 a 21 mila ettari. Nei prossimi anni, con il ciclo idrico sempre più sbilanciato dal caos climatico, diventeranno sempre più utili le virtù ambientali della canapa che può essere utilizzata in moltissimi settori. Oggi la bioedilizia riconosce nella canapa una delle più promettenti risorse naturali con cui progettare edifici eco-compatibili e, accanto a lei, già da tempo si sono schierati altri materiali “poveri” come la paglia. Ma è stata proprio la canapa una delle protagoniste del recente MADE Expo 2012. I compositi di calce e canapa hanno enormi potenzialità. Permettono di realizzare edifici ad alta efficienza energetica, biocompatibili e ad emissioni zero, e in più hanno la capacità di “sequestrare”, ovvero assorbire, CO2 grazie alle caratteristiche biologiche delle materie prime di cui sono composti. Costruire un'abitazione con calce e canapa significa garantire all'edificio l'isolamento termo-acustico, la salubrità degli ambienti, la permeabilità al vapore, il confort abitativo, il ridottissimo impatto ambientale, ma soprattutto la capacità di contrastare i cambiamenti climatici. La canapa è la pianta che produce più biomassa al mondo, crescendo in soli quattro mesi fino a sei metri di altezza, assorbendo grandi quantità di biossido di carbonio.

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