lunedì 15 ottobre 2012

Conclusi gli stress test dopo Fukushima
 La sicurezza nucleare in Europa:
tra poche luci e qualche ombra

15.10 - I test di resistenza (stress test) condotti sugli impianti nucleari hanno mostrato che le normative di sicurezza nucleare in Europa sono generalmente di alto livello. Tuttavia è emerso che non tutte le norme promosse dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) e non tutte le migliori pratiche internazionali vengono applicate negli Stati membri e, dunque, è necessario procedere con misure legislative dirette a rafforzare ulteriormente la sicurezza nucleare in Europa. Alla luce dei risultati acquisiti, la Commissione Europea intende presentare agli inizi del 2013 una revisione dell'attuale direttiva sulla sicurezza nucleare, con particolare riferimento ai requisiti di sicurezza, al ruolo e ai poteri delle autorità di regolamentazione nucleari e alla trasparenza sull'attività di monitoraggio.
A ciò faranno seguito proposte aggiuntive sia sugli aspetti concernenti l’assicurazione e la responsabilità in materia nucleare, sia sui massimi livelli consentiti di contaminazione radioattiva negli alimenti e nei mangimi. È questo in sintesi il contenuto della “Comunicazione della Commissione Europea” presentata il 4 ottobre al Consiglio e al Parlamento Europeo (COM(2012)571 final) a seguito dell’attuazione, su tutti gli impianti nucleari europei, degli “stress test” decisi dal Consiglio Europeo nel marzo 2011, dopo l’incidente nucleare di Fukushima. Gli “stress test” erano finalizzati a valutare la sicurezza e la robustezza degli impianti delle centrali nucleari in caso di eventi naturali estremi, in particolare inondazioni e terremoti, inclusi anche gli incidenti aerei particolarmente gravi e tali da portare all'interruzione del normale funzionamento degli impianti di sicurezza e dei sistemi di raffreddamento.

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