lunedì 22 ottobre 2012

Elezioni e avversione dei partiti verso il governo Monti
23.10 - Si avvicinano le elezioni e i partiti iniziano a rincorrere i limiti delle manovre del governo Monti, e puntano i piedi. La parabola di Monti dunque si avvia alla conclusione. Per lui si aprono le porte della presidenza della Repubblica? Probabile. Difficile in questo periodo d'inizio campagna elettorale per i partiti far passare l'aumento dell'Iva, il nuovo rigore sulla scuola, le tasse sulle pensioni di guerra a carico di persone che hanno combattuto e che sono rimasti in pochi. Adesso partono le accuse contro i tagli. Per invertire la rotta, però, bisogna cambiare regole del fisco da cima a fondo. Occorre dare la possibilità al contribuente di scaricare tutte le spese con fattura. Però non c'è forza politica disposta a battere questa strada. Troppo forti le corporazioni con partita iva.
Berlusconi è lì, fermo, che con il suo immobilismo paralizza tutti. Il centro destra aspetta l'esito delle elezioni siciliane che sono difficili da decifrare, perché bisogna tagliare i privilegi alla burocrazia siciliana che ha costi mostruosi, strappare il territorio al controllo della mafia, rilanciare quel po' d industria che c'è nell'isola. Chi avrà la forza di fare tutto ciò?
Pd e Udc sono insieme in Sicilia. E' una strana alleanza nata tre mesi fa. Avrà riflessi anche a livello nazionale? Aspettiamo il voto di domenica, una sola giornata per ripartire. In Sicilia, comunque vadano le cose, Berlusconi si riproporrà ancora una volta come l'"uomo della provvidenza" di tragica memoria.
Del vuoto che si crea si avvantaggerà il Movimento 5 Stelle di Grillo. è  dato per scontato che avrà un grande successo elettorale. Dalla primavera dell'anno prossimo si parlerà di lui con parole diverse. Beppe Grillo con il suo Movimento in realtà esprime un forte desiderio di politica e partecipazione, non di antipolitica, come i grandi mass media e la tv vogliono farci credere. Dunque le sorprese arriveranno da Grillo e non dà Renzi prigioniero della sua figura di piccolo imbonitore da sagra paesana, svelto di lingua ma di zero consistenza.

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