martedì 9 luglio 2013

Nelle piante c’è la soluzione per decontaminare l’ambiente

09.07 - I metalli pesanti prodotti dalle ingenti attività minerarie e delle industrie pongono seri pericoli ambientali e alla salute. La contaminazione metallica in loco può essere trasportata attraverso le acque sotterranee e inquinare i distanti ecosistemi del suolo e delle acque. Un consorzio europeo ha affrontato il problema della contaminazione ambientale mediante i metalli pesanti. Gli scienziati sono riusciti a combinare i microorganismi e le piante utilizzando tecniche innovative per la decontaminazione delle aree influenzate dalle attività minerarie. L’uso di piante per la cura del suolo contaminato è stato proposto come un approccio di risanamento alternativo privo di agenti chimici. Le radici delle piante possono risanare il suolo e le acque riducendo, quindi, la diffusione della contaminazione. Inoltre, le piante contengono batteri che consentono la mobilizzazione dei fosfati, il fissaggio di azoto e il rilascio di composti chelanti. Da qui è nato il progetto UMBRELLA, finanziato dall’UE, con cui si punta a utilizzare microorganismi a supporto dell’attività di risanamento delle piante nei siti contaminati dai metalli pesanti. L’obiettivo principale era quello di scoprire come i microbi potessero influenzare la crescita delle piante e i cicli biogeochimici dei metalli. 

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