martedì 9 luglio 2013

Tosto (Federmanager): «Questa situazione rende necessario un ripensamento delle nostre politiche
energetiche nazionali» 
Domanda di energia, ulteriore calo del 5,1%nel 2013

09.07 - Da troppo tempo le aziende italiane scontano un forte gap competitivo con le realtà straniere, una bolletta elettrica più cara di un terzo rispetto agli altri Paesi europei: un vincolo strutturale così forte da mettere a rischio qualsiasi prospettiva di ripresa economica. Una situazione che da decenni è sotto gli occhi di tutti ma non è mai stata così drammatica come in questi ultimi anni. Nel 2013 la domanda energetica nazionale è destinata a scendere ancora. Un calo che, entro fine anno, si stima possa raggiungere il -5,1%. In pratica si passerà dai 184,2 milioni di TEP del 2011 ai 174,8 del 2013. Un trend negativo quello della domanda di energia che - secondo lo studio “Il costo dell’energia. Vincoli allo sviluppo e alla competitività”, realizzato da Federmanager Roma (Federazione dirigenti aziende industriali) e AIEE (Associazione italiana degli economisti dell'energia) presentato alla Facoltà di Ingegneria di Roma Tre - è già in atto da diversi anni e si è aggravato con l’avvio della crisi economica internazionale del 2008. Un trend cui fa da contraltare un altro fenomeno, l’eccessivo costo dell’energia elettrica, che se non affrontato vigorosamente mette a serio rischio qualsiasi prospettiva di ripresa dell’economia italiana. 

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