lunedì 14 gennaio 2013

Mario Monti a Porta a Porta
Il Professore: «Berlusconi ha illuso gli italiani
tre volte come il pifferaio magico con i topini»

 

15.01 - Ieri sera a Porta a Porta, Mario Monti ad "alzo zero" contro Berlusconi e i suoi governi ritenuti la causa dello sfascio degradante dell'Italia. Il professore indica nel Cavaliere il «principale responsabile» delle alte tasse.«La pressione fiscale deve diminuire, ma no alla patrimoniale». «Il redditometro è bomba a orologeria del precedente governo».  Le alleanze? «Vedremo cosa dirà Pierluigi Bersani».
Ecco una sintesi dei sassi che Monti si è tolto dalle scarpe 
«
Berlusconi mi ricorda la fiaba del pifferaio magico con i topini che lo seguono e vanno ad annegare nel fiume. è uno che ha già illuso gli italiani tre volte. La prima vota mi sono fatto illudere anch'io».
«Non è vero che l'Italia è un Paese debitore, noi bensì abbiamo aiutato gli altri e ci siamo salvati con le nostre mani", ha aggiunto il professore. Quindi ha sottolineato: «Quanto è stato dato alla Grecia ci è costato. Non è vero che l'Italia è un Paese debitore. è vero che la Bce ha lavorato per dare più respiro ai mercati ma questo è stato possibile anche grazie all'Italia».
Poi Monti, al segretario del Pd in merito alla tenuta dei conti pubblici, ha detto: «Voglio rassicurare Bersani: non c'é polvere sotto i tappeti».

E al Pdl: «è puerile che scarichi le colpe su chi ha governato nell'ultimo anno e perché nessuno dei partiti voleva governare: mi hanno dato un bel piedistallo di impopolarità».
Quindi ha aggiunto: «Ho chiesto agli italiani dei sacrifici. Che possono essere dissipati in 3-4 mesi se al governo arriva un nuovo illusionista o un vecchio illusionista ringalluzzito. Ci sono offerte politiche in giro che sono offerte di antipolitica, sono il partito della rabbia. Noi non lo siamo».
Sulla promessa di abbassare le tasse, ha spiegato: «è  illusionistica se fatta da Berlusconi, fatta dal principale responsabile dell'alto livello delle tasse di oggi».
«La pressione fiscale deve diminuire, i governi succeduti in questi anni l'hanno aumentata troppo. Assolutamente non penso ad un'imposta patrimoniale». «Il redditometro è bomba a orologeria del precedente governo»

E a Vendola che lo critica per aver alzato la bandiera della riduzione delle tasse gli ricorda: : «Non alzo bandiere se non quella dell'Italia. Ho la viva speranza che si possa ridurre la pressione fiscale se si lavora sulla struttura dello Stato in modo più incisivo di quanto Pd e Pdl hanno consentito finora».
Ad una domanda sull'ipotesi di alleanze post voto, ha precisato: «Noi non ci schieriamo a favore di nessuno. Vedremo che cosa avrà da dire Bersani o altri, Bersani é il più verosimile in base ai sondaggi. Dipenderà, noi non siamo e non saremo mai la stampella di nessuno. Vogliamo essere il pungolo di tutti».
E sulle tasse sottolinea: «Voglio che l'Imu venga ridotta, ma senza fare giravolte come quelle che ho visto nel 2008 che ho visto fare, se non sbaglio, qui da lei (riferendosi al conduttore Bruno Vespa, ndr) in questo studio da chi ha promesso di eliminarla e poi è stato costretto a reintrodurla».

Quindi sulla parola credibilità ha detto con una sottile quanto micidiale ironia: «Credibilità, dipende da chi dice queste cose. Se le dice Berlusconi...». Quindi citando una tabella del sito pagellapolitica.it ha aggiunto: «è  un bagno di verità utile a tutti noi che corriamo alle elezioni perché viene calcolato il tasso di veridicità di noi politici. è uscito ieri ed è molto interessante, perché inchioda ognuno di noi a ciascuna informazione.  Monti è all'89% di veridicità, Bersani al 73%, Berlusconi al 51%, Grillo al 44%».
«Anche il punto in più di Iva potrebbe essere evitato ma dipende da quanto si riesce a ridurre della spesa pubblica e c'é moltissimo ancora da fare».
«Mi hanno dato un piedistallo dove, su, c'era una croce. E quando si è trattato di prendere decisioni impopolari dal Pdl più che dal Pd sono state prese delle distanze. Per me è stata realmente una via crucis».

Infine, sulla legge elettorale e sul numero dei parlamentari, Monti ha detto. «Penso non sia equa che vada oltre le esigenza di una governabilità politica. è una delle eredità peggiori della legislatura che sta per chiudersi, della non capacità o non volontà di non cambiare una legge elettorale che merita il nome con il quale è stata battezzata. La riduzione dei parlamentari, il governo non poteva farla perché ci voleva una riforma costituzionale. Questa sarà la cosa che io proporrò nel primo consiglio dei ministri».

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