"Non vogliamo più sentir parlare di tagli all'Università
e alla Ricerca"
19.12 - Il segretario dell'Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani ), Francesco Vitucci, oggi ha diramato la seguente nota in ordine alla crisi dell'Università italiana. Scrive Vitucci: "Se anche il Ministro Profumo è preoccupato siamo davvero nei guai. Se un ministro ti dice che l'Università è strangolata, fallirà, non riuscirà a pagare le bollette e i dipendenti, allora la situazione è ormai a un passo, un solo passo, dal collasso finale. Ma la cosa più grave è che oggi il Governo ci sta dicendo che discutere di società della conoscenza, di investimento nei ricercatori, giovani e non, precari e non, di come l'Università debba essere un volano di democrazia, cultura e (anche, ma solo anche) crescita è come discutere del colore delle vele quando la nave sta affondando. Questo non cancella il nostro entusiasmo, non spegne la nostra passione per la ricerca ma rafforza in noi una convinzione: se c'è qualcuno che non sa tenere la nave sulla giusta rotta, che manda questa nave a schiantarsi sugli scogli della crisi, noi non solo sapremo ricostruirla ma ne dipingeremo le vele del colore più bello".
Quindi Prosegue: "Una cosa deve essere chiara a chi guiderà questo Paese nel prossimo futuro, a qualunque forza politica appartenga: non vogliamo più sentir parlare di tagli. Abbiamo smascherato tutte le bugie che ci sono state propinate per giustificare queste politiche: non è vero che abbiamo troppi studenti, non è vero che abbiamo troppi dottorandi, non è vero che abbiamo troppi ricercatori, non è vero che l'Università e la Ricerca Italiana vanno male, non è vero che i poveri pagano l'università ai ricchi".
La nota si conclude così: "Questo è il messaggio che vogliamo lanciare a chi si appresta ad affrontare una delle situazioni più delicate e umilianti della nostra storia: non vogliamo più sentir parlare di tagli, neanche nella crisi più nera, perché, proprio nella crisi, la conoscenza è la via di salvezza".
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