sabato 29 giugno 2013

Etica e biologia sintetica

29.06 - Quali saranno le implicazioni etiche della biologia sintetica in un prossimo futuro? Questa tecnologia ha le potenzialità non solo di modificare le forme di vita attraverso l’ingegneria genetica, ma anche di rivoluzionare la medicina e l’assistenza sanitaria. La biologia sintetica riguarda l''applicazione dei principi dell’ingegneria alla biologia e rappresenta un settore emergente della ricerca scientifica. Più che cercare di comprendere gli organismi viventi, i ricercatori che operano in questo settore lavorano per progettare e creare sistemi viventi interamente nuovi.
I progressi in quest'ambito tecnologico, tuttavia, stanno già sollevando molti problemi etici e legali in tutto il mondo. Il progetto SYBHEL (“Synthetic biology for human health: ethical and legal issues”), finanziato dall''UE, è stato avviato proprio per cercare di dare risposta a tali domande. L’obiettivo principale di SYBHEL, pertanto, consiste nel valutare le implicazioni etiche e legali sollevate dalla biologia sintetica in relazione alla salute e al benessere degli esseri umani. Avvalendosi di un approccio che riconosca le caratteristiche speciali della biologia sintetica, il progetto sta sviluppando tutta una serie di risposte compatibili con la particolare natura etica di queste problematiche. 
Nanobiodispositivi per curare i disturbi infiammatori

29.06 - I disturbi infiammatori cronici come l’artrite reumatoide (AR) possono ridurre la vita di 10 anni. L’'UE ha finanziato un progetto di ricerca per sviluppare un nanobiodispositivo a base di folati (FBN) per una diagnosi e una terapia mirate, costanti ed economiche dei disturbi infiammatori. Attualmente oltre 80 milioni di persone al mondo soffrono di malattie infiammatorie. Le opzioni di trattamento sono prevalentemente molto costose, con effetti secondari e reazioni allergiche potenzialmente letali. I disturbi infiammatori come l’AR e l’aterosclerosi hanno grandi quantità di recettori dei folati di tipo β attaccati ai macrofagi attivati nei siti di infiammazione. NANOFOL è un progetto di ricerca che mira a fornire molecole farmacologiche o RNA interferente breve (siRNA) a specifici siti di infiammazione bersaglio.
La collaborazione mira a minimizzare la sperimentazione sugli animali testando la tossicità cellulare dei farmaci su modelli in vitro. NANOFOL è riuscito a produrre prototipi di FBN specifici e stabili. I modelli in vitro sono stati creati con successo per testare efficacia, stabilità ed efficacia dei farmaci. Gli FBN liposomiali hanno mostrato i livelli più elevati di specificità della cellula bersaglio.
Nuove prospettive per la cura del cancro di prostata e mammella
L’acido retinoico distrugge le cellule tumorali

29.06 - Individuato un meccanismo che attiva i recettori delle cellule neoplastiche rendendole sensibili all’azione distruttiva dell’acido retinoico. L’acido retinoico, molecola legata alle funzioni della vitamina A (retinolo) e comunemente conosciuta per il suo impiego in ambito dermatologico, potrebbe costituire la base per una innovativa terapia di due delle più frequenti tipologie di tumori maligni: il cancro della mammella e quello della prostata. A compiere la scoperta sono i ricercatori dell’Università Sapienza di Roma coordinati da Elio Ziparo in collaborazione con il Comprehensive Cancer Center di Cleveland (Ohio), Usa, leader nella ricerca oncologica mondiale. La ricerca, pubblicata dalla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) è stata condotta su cellule umane coltivate in vitro e poi trapiantate in topi sani, oltre che su campioni bioptici da pazienti.
I ricercatori hanno dimostrato che stimolando un particolare recettore presente nelle cellule cancerose (il TLR-3, una molecola chiave della risposta immunitaria innata) si innesca la produzione di specifici microRNA. Queste molecole rendono poi le cellule sensibili all'azione dell'acido retinoico. A seguito del trattamento con acido retinoico, le cellule neoplastiche vanno incontro all’autodistruzione, attraverso un processo di morte cellulare programmata definito apoptosi.
Un navigatore pensato esclusivamente per ciclisti è disponibile in rete tramite una app, che si può scaricare gratis su smartphone. Partner del progetto Ue, l’università Sapienza Roma

La bicicletta unisce l’Europa con Naviki


29.06 - Arriva Naviki, il navigatore amico pensato per i ciclisti, attento a portafoglio e ambiente. Non solo. Calcola quanto si risparmia non usando la macchina e le mancate emissioni di CO2. Percorrere l’Europa in bicicletta è già possibile, ma adesso con Naviki è ancora più facile. Naviki è un navigatore pensato esclusivamente per ciclisti, disponibile in rete tramite una app, che si può scaricare gratuitamente su smartphone: senza alcun costo gli utenti registrati possono caricare percorsi ciclabili preferiti (registrandoli con lo smartphone anche in tempo reale), condividendoli con gli “amici” di questa nuova risorsa offerta dal Web 2.0.
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Per dimagrire mangiare molto ma due volte al dì

29.06 - In soffitta i canonici 6 piccoli pasti raccomandati a chi sta a dieta. Adesso si cambia. Gli esperti suggeriscono di fare due pasti: una colazione ed un pranzo abbondanti. Questa pratica assicurerebbe un calo maggiore dell'indice di massa corporea, ossia la misurazione del grasso rispetto all'altezza ed al peso. È il risultato di uno studio condotto all'istituto di medicina sperimentale di Praga, Repubblica Ceca, su 52 persone in sovrappeso affette da diabete di tipo 2 e presentato al meeting dell'American diabetes association (Ada).
Dal veleno dei pipistrelli una medicina per l'ictus

29.06 - È destinato a diventare un ingrediente chiave in farmaci contro l'ictus e l'ipertensione il veleno dei pipistrelli vampiro che si nutrono di sangue e sono comuni in America centrale e meridionale. Un gruppo di ricercatori della Scuola di scienze biologiche dell'Università del Queensland, Australia, ha scoperto tre nuovi tipi di anticoagulanti e due nuovi composti che dilatano le arterie e fanno aumentare il flusso sanguigno.
Padova, isolata proteina che provoca la vitiligine

29.06 - Identificata a Padova, per la prima volta al mondo, una specifica proteina che sembra essere la causa della “vitiligine”, malattia della pelle fino ad oggi attribuita invece ad un malfunzionamento del sistema immunitario. Il traguardo è frutto dello studio di un gruppo di ricerca sotto la guida di Matteo Bordignon che ha pubblicato i risultati sul Journal of Dermatological Science. La vitiligine è una malattia della pelle che si manifesta con la formazione di chiazze cutanee acromiche, ossia prive del colore per mancanza del naturale pigmento,  in varie zone del corpo.
Giappone, test staminali riprogrammate

29.06 - Inizierà entro l’anno in Giappone la prima sperimentazione al mondo sull'uomo di una terapia con staminali riprogrammate (iPS). Secondo i giornali nipponici, le cellule saranno usate dai ricercatori del Riken Center for Development Biology in un paziente colpito da una grave malattia dell'occhio.

venerdì 28 giugno 2013



E' uscito il n. 522 di Heos.it Settimanale pdf 20 pag in abbonamento solo € 17,00 annuale vedi http://www.heos.it/ABBON/INFOABB.HTM
Vedi  Demo ultimo numero 522 venerdì 28 Giugno   http://www.heos.it/File_13_pdf_heos/heos_522Demo_Giu_13.pdf

mercoledì 26 giugno 2013

Terremoto Abruzzo 2009: aumentano le marche
da bollo per fronteggiare la ricostruzione privata


26.06 - Da oggi con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2013 della Legge di conversione n. 71 del 24 giugno 2013 del Decreto-Legge n.43/2013, l'importo delle marche da bollo attualmente stabilite in euro 1,81 e in euro 14,62 aumentano rispettivamente in euro 2,00 e in euro 16,00. L'aumento dell'imposta di bollo è stata necessaria fronteggiare i maggiori oneri derivanti dagli interventi di ricostruzione privata nei territori dell'Abruzzo colpiti dal sisma del 2009.
Scoperto il vento freddo che soffia da un buco nero

Immagine artistica del vento freddo
che proviene da un buco nero (credit foto eso.org)
26.06 - Un buco nero al centro della galassia attiva NGC 3783 emette vento freddo. Il dato costringe gli astrofisici di tutto il mondo a rivedere le teorie sui buchi neri. La scoperta è stata fatta utilizzando il VLTI (Interferometro del Very Large Telescope) dell'Osservatorio del Paranal dell'ESO in Cile che ha raccolto le più dettagliate osservazioni mai fatte alla polvere che circonda l'enorme buco nero al centro di una galassia attiva. Invece di trovare la polvere incandescente disposta in un toroide a forma di ciambella intorno al buco nero, come si aspettavano, gli astronomi hanno rilevato che la polvere viene spinta via dal buco nero sotto forma di vento freddo - una scoperta sorprendente che sfida le teorie correnti .
Negli ultimi vent'anni gli astronomi hanno scoperto che quasi tutte le galassie ospitano un enorme buco nero al centro. Alcuni di questi buchi neri crescono attirando materia dai dintorni e creando, in questo processo, gli oggetti più energetici di tutto l'Universo: i nuclei galattici attivi (o AGN dall'inglese Active Galactic Nuclei). Le regioni centrali di queste brillanti “caldaie” energetiche sono circondate da ciambelle di polvere cosmica trascinata dallo spazio circostante, in modo simile a come si formano i piccoli vortici d'acqua nello scarico di un lavandino. Si pensava che la maggior parte dell'elevata radiazione infrarossa proveniente dagli AGN avesse origine in queste ciambelle. E invece con il vento freddo c’è tutto da ripensare.
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Lampedusa, “super sito” per lo studio dell’atmosfera
nel Mediterraneo

26.06 - Lampedusa al centro di un progetto internazionale per lo studio dell’atmosfera del bacino del Mediterraneo, che prevede una campagna di misure per valutare lo stato presente e futuro dell’atmosfera di quest’area geografica, che ha una forte componente antropizzata ed è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. Per la campagna di misure di questo progetto, denominato ChArMEx (Chemistry and Aerosol Mediterranean Experiment), l’Osservatorio Climatico dell’ENEA, presente sull'isola di Lampedusa dal 1997, costituisce un “Super Sito” per la sua collocazione strategica in uno dei siti più meridionali d'Europa, e riveste un ruolo chiave anche per le competenze sviluppate dall’ENEA nell’ambito di programmi internazionali sul clima e alla sua partecipazione alle reti di misura globali.
BASYNTHEC, moduli sintetici per le cure antibatteriche
del futuro

26.06 - Nulla di nuovo se diciamo che i batteri prosperano anche a temperature estreme e in condizioni aride. Alcuni tipi di batteri hanno però la capacità di fare anche dell’altro come adattarsi facilmente nei più diversi ambienti. Una di queste specie è il Bacillus subtilis. Conosciuto per la sua capacità di stabilirsi nel terreno e nell'acqua, i ricercatori hanno trovato prove che il B. subtilis è frequentemente presente anche nell'intestino umano. Il B. subtilis forma endospore che sono in grado di proteggerlo dalla privazione di sostanze nutritive. I ricercatori hanno sfruttato questo aspetto e hanno spesso usato il batterio controllabile geneticamente come fabbrica di cellule in biotecnologia.
Qui entra in gioco BASYNTHEC (“Bacterial synthetic minimal genomes for biotechnology”), un progetto lanciato nel 2010 con un finanziamento dell'UE di quasi 3 milioni di euro. Il suo scopo era sviluppare un approccio basato su modelli per ingegnerizzare B. subtilis e creare moduli sintetici per produrre metaboliti e proteine di interesse. Questa ricerca è candidata a portare a nuove cure antimicrobiche per le infezioni batteriche.

martedì 25 giugno 2013

Robot volanti “coop” costruiscono ponti in cielo

Immagine artistica di robot volanti
 mentre trasportano e collocano un ponte tra due edifici
25.06 - Agganciare una piattaforma a un edificio molto alto per evacuare le persone in caso di emergenza, oppure creare un luogo di atterraggio per un aereo su un terreno irregolare: queste sono solo due ipotesi in cui i robot volanti potrebbero avere un uso mirato alla salvaguardia delle vite umane. Il team ARCAS (“Aerial Robotics Cooperative Assembly System”) ha avviato da 18 mesi un progetto della durata di 4 anni che ha il preciso scopo di sviluppare macchine di questo tipo.
Il team sta lavorando sul primo sistema cooperativo in assoluto di robot che volando liberamente sono in grado di assemblare e costruire strutture in luoghi inaccessibili, anche nello spazio. Il progetto è finanziato nell'ambito del tema “Tecnologie dell'informazione e della comunicazione” del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE, avendo ricevuto 6,15 milioni di euro dalla Commissione europea.
Lecce. Istituto nanoscienze del Cnr
Costruito il tessuto piezoelettrico
Genera energia alla minima pressione


25.06 - Flessibile, robusto e in grado di generare energia dai suoi stessi movimenti e vibrazioni. È il prototipo di tessuto realizzato dai ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (CnrNano). Costituito da fibre di polimeri piezoelettrici, il nuovo materiale è stato realizzato grazie a uno speciale metodo di “nano filatura” dai ricercatori di CnrNano di Lecce e fa prevedere svariate applicazioni, dai dispositivi auto-alimentati alle interfacce dei futuri robot umanoidi.
Lo studio è coordinato da Luana Persano dei laboratori Nnl di CnrNano, in collaborazione con Università del Salento, Istituto italiano di tecnologia e Università dell'Illinois e Northwestern (Usa). I ricercatori hanno sfruttato le proprietà piezoelettriche di alcuni polimeri, detti polivinilidenfluoruri. «Materiali che quando vengono sollecitati da una forza meccanica, allungati o compressi, producono ai loro estremi cariche elettriche», commenta Persano. E subito dopo aggiunge: «Questa energia può essere immagazzinata o usata come segnale di una deformazione avvenuta. Il nostro prototipo è in grado di generare un segnale elettrico in risposta a una sollecitazione anche molto piccola, come quella indotta da un insetto che si posa sulla superficie, o la caduta di una foglia.
Cnr - Aid insieme per riconvertire al civile alcune produzioni militari

25.06 - Individuare e sviluppare progetti congiunti di ricerca su materiali avanzati e su tecnologie innovative finalizzati alla riconversione parziale delle produzioni militari in produzioni ad uso civile, avviare progetti di formazione e di valorizzazione del personale: sono alcuni degli obiettivi dell’Accordo Quadro sottoscritto dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Luigi Nicolais e dal Direttore generale dell’Agenzia industrie difesa (Aid), Marco Airaghi. «Con la firma di questo Accordo - spiega Luigi Nicolais - il Cnr mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecnologiche che l’Agenzia Industrie difesa potrà utilizzare nei suoi stabilimenti, la cui produzione investe molteplici settori: dal farmaceutico al manifatturiero, dalla cantieristica navale alla demilitarizzazione e recupero dei materiali di risulta. Il contributo del Cnr consentirà di ripristinare le condizioni di efficienza operativa degli stabilimenti, di valorizzare il personale dipendente, di sviluppare nuovi prodotti e servizi di tipo duale». 
Caccia ai nuovi antibiotici nei luoghi estremi del pianeta

25.06 - Avviato un ambizioso progetto di ricerca quadriennale che prevede l’esplorazione di alcuni dei luoghi più profondi, più freddi e più caldi sul nostro pianeta. Lo scopo è quello di raccogliere e setacciare campioni di fango e sedimenti provenienti dalle fosse oceaniche mai toccate in precedenza, a oltre 8 000 metri di profondità. I primi test sul campo verranno effettuati a breve nella fossa di Atacama che si estende per oltre 5.900 km nell'Oceano Pacifico orientale, al largo delle coste del Cile e del Perù. Successivamente la ricerca si trasferirà nelle acque artiche al largo della Norvegia e a quelle antartiche, grazie a partner italiani e sudafricani. Ci si spingerà anche in fosse profonde al largo della Nuova Zelanda e della Cina.
Parte in Calabria la fabbrica di raggi X Super-precisi

25.06 - Primi passi per costruire una macchina che accoppia un acceleratore di particelle a un laser per produrre raggi X di grandissima precisione. Siamo all’Università della Calabria e questa macchina innovativa verrà realizzata tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze fisiche della Materia (CNISM) assieme alla Società Sincrotrone di Trieste. L’Università della Calabria sarà invece responsabile della realizzazione delle opere di impiantistica, di edilizia, di alcuni laboratori e della formazione. Il tutto nell'ambito di un finanziamento PON denominato MATERIA.
Titano, 2017. Nel mare di Ligeia aspettando
i venti e le onde del solstizio d’estate




Titano, il mare di Ligeia (Credit foto Esa)
25.06 - Il mare di Ligeia, qui sopra in un'immagine a falsi colori fornita dalla missione internazionale Cassini, è il secondo più grande corpo liquido conosciuto sulla luna di Saturno, Titano. Le sue dimensioni sono importanti: 420 km per 350 km e le sue coste si estendono per oltre 3.000 km. È pieno di idrocarburi liquidi, come etano e metano, ed è uno dei tanti mari e laghi che caratterizzano la regione del Polo Nord di Titano. Nell’immagine si vedono anche molti fiumi che riversano i loro liquidi nel mare. Cassini deve ancora osservare l’esistenze di onde sul mare di Ligeia, ma potranno comparire successivamente in questa regione polare di Titano con l’avvicinarsi del solstizio d’estate caratterizzato da venti forti e previsto nel 2017. Mentre le stime di velocità del vento su Titano variano, molti scienziati concordano sul fatto che i venti sono attualmente troppo calmi per fare increspare il mare alla latitudine di Ligeia. I dati raccolti sono recenti e riguardano il passaggio ravvicinato della sonda Cassini avvenuto il 23 maggio scorso.
Interdetto il sistema Berlusconi

25.06 - Il sistema Berlusconi è arrivato al capolinea dopo la sentenza che condanna in primo grado l'ex anziano presidente del consiglio a 7 anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Adesso il  sistema Berlusconi può sopravvivere e condannarci al suo eterno inutile presente solo se dura il governo delle larghe intese di Enrico Letta, quello della pacificazione ma con chi? e verso chi? Significa che Silvio Berlusconi  deve essere al di sopra delle leggi e delle norme di questo nostro  travagliatissimo  paese dove non è certo colpa della Costituzione se malaffare e corruzione sono diventati endemici?
Adesso più che mai si fa impellente la nascita di un nuovo centro destra che deve essere essenzialmente laico e che non può essere un'evoluzione di Scelta Civica di Mario Monti,appiattita sulle posizioni di vecchi leader ex democristiani alla Casini e sugli interessi economici e finanziari di Comunione e Liberazione e altri gruppi di pressione legati a quella parte cattolicesimo che, tra l'altro, non sembra proprio essere nelle corde di papa Francesco.

lunedì 24 giugno 2013

Processo Ruby, Berlusconi condannato
a sette anni e interdizione a vita


24.06 - Processo Ruby, è arrivato il verdetto delle notti di Arcore: i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, imputato nel processo, a sette anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza, grazie a internet, in pochi minuti ha fatto il giro del mondo.
Silvio Berlusconi è stato riconosciuto colpevole per il reato di concussione per costrizione e per il reato di prostituzione minorile. Berlusconi era accusato di concussione, ma nel corso del dibattimento il reato è stato trasformato in induzione indebita (posizione alleggerita) per una modifica della legge anticorruzione  varata dal governo Monti.
I giudici inoltre hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché indaghi su presunte false testimonianze avvenute nel corso del processo e su cui si ritiene di dover fare le opportune valutazioni. Tra gli atti da valutare la testimonianza di Giorgia Iafrate, la poliziotta che affidò Ruby a Nicole Minetti. Sono stati trasmessi anche i verbali relativi alle deposizioni di diverse "olgettine", di Mariano Apicella e di Valentino Valentini.
I giudici hanno anche confiscato i beni sequestrati a Karima El Maurogh, detta Ruby, e al compagno Luca Risso.
ssente in aula per ferie il pm Ilda Boccassini, che aveva chiesto lo scorso 13 maggio una condanna a sei anni di carcere e l'interdizione perpetua per l'ex premier. Al suo posto, il capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati.
Nota a margine. Il Pdl nel frattempo torna a rassicurare (?) che la vicenda giudiziaria del Cavaliere non metterà a rischio l’esecutivo. Purtroppo il peggio si sta avverando. Il Governo continuerà  a resistere e a far perdere tempo all'economia, alle industrie, agli italiani e italiane che diventeranno sempre più poveri privati anche del coraggio di ribellarsi. E quando si tornerà a votare ci sarà ancora il tanto vituperato (solo a parole) "porcellum". Quindi salvo capovolgimenti totali che possono arrivare a questo punto solo dal Movimento Cinque Stelle, tutto continua a rimanere confinato nell'eterno presente mentre l'Italia rotola verso la  bancarotta. E ciò grazie alla visione "strategica" sia del centro destra sia di gran parte del PD nelle sue varianti vecchie e nuove, queste ultime incarnate da improbabili rottamatori noti per la relativa giovane età e per la loro logorroica ampiezza di vedute, pari a quella di un ginecologo nell'espletamento delle proprie mansioni. (Heos.it)

Il prof. Tirelli in totale disaccordo con il ministro dell'Agricoltura
«Ogm preziosi anche per i farmaci come l'insulina»

24.06 - «Sono completamente in disaccordo con quanto riferisce il ministro De Girolamo sugli ogm. Dire che l’Italia è ogm free è una pia illusione perché la soia che mangiano i nostri animali è prevalentemente ogm, altrimenti morirebbero di fame perché la soia non ogm non sarebbe sufficiente e quindi stiamo già mangiando da tempo carne ogm» dichiara il prof Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di oncologia medica dell’Istituto Tumori di Aviano e vice presidente dell’Associazione Galileo 2001 per la dignità e la libertà della scienza.
«La ricerca ha dimostrato che non vi è stato un solo caso riconosciuto di tossicità per l’uomo, di induzione di allergenicità, di danni ambientali, di flusso genico, di attentato alla biodiversità. Tutte le accuse mosse alle piante geneticamente modificate fanno dunque parte del “potrebbe” non dello “scientificamente dimostrato”. Che le piante OGM siano più sicure di quelle tradizionali perché accuratamente controllate è la conclusione cui è giunto anche il Commissario Europeo per la Ricerca Scientifica dopo aver condotto un’indagine per 15 anni in 400 istituti di ricerca europei con un investimento di 70 milioni di euro».
Quindi Tirelli ha aggiunto: «Il prodotto agricolo tradizionale invece non è controllato e non è vero che i cibi naturali non presentano rischi per la nostra salute. Già nel novembre 2003 la regione Lombardia dovette ordinare la distruzione del 20% del latte ivi prodotto perché contaminato da aflatossine, notoriamente cancerogene, che scompaiono nel caso di coltivazione ogm, ed oggi la situazione del latte tossico in Friuli Venezia Giulia è del tutto analoga. In conclusione, come dimostrato anche negli USA, gli ogm sono scevri da tossicità e ci aiutano a modificare favorevolmente gli alimenti che introduciamo. Non va dimenticato che tutte le piante coltivate dall’uomo per produrre cibo, mangimi per animali e prodotti non sono naturali ma risultato di incroci, mutazioni».
E questa è la sua conclusione: «Non bisogna inoltre dimenticare che il contributo degli ogm all’alimentazione si estende anche alla produzione di nuovi farmaci, ad esempio l’insulina, un tempo prodotta dal pancreas del maiale ma non perfettamente simile alla proteina umana quindi rigettata dai pazienti. Un batterio OGM è venuto in loro soccorso: nel colibacillo è stato introdotto un gene che codifica l’insulina, isolato a partire da cellule umane quindi assolutamente identica a quella secreta dalle cellule del pancreas umano e senza rischi. Oggi i pazienti diabetici di tutto il mondo ne traggono enormi vantaggi».
Nota a margine. Concordiamo totalmente con quanto detto dal prof. Tirelli. Stiamo facendo lo stesso errore del nucleare per cui oggi abbiamo la bollette elettrica più alta d'Europa e ci meravigliamo se le aziende scappano lasciando nella disperazione le maestranze per spostare la produzione in altri paesi all'interno dell'Ue, dove l'energia costa anche il 70% in meno rispetto all'Italia. Se non cambia velocemente l'approccio nei confronti degli Ogm, oggi  squisitamente protezionistico per tutelare gli interessi economici (leggi il conto in banca) di pochi, tra qualche anno tutta l'italia, cioè tutti noi pagheremo sulla nostra pelle, di tasca nostra  le conseguenze di queste decisioni scellerate,  frutto di un'ignoranza atavica contro ciò che è frutto di innovazione e ricerca scientifica perché va a scardinare consolidate posizioni di rendita. E le multinazionali non c'entrano perché anche i nostri ricercatori hanno le competenze e le conoscenze per brevettare organismi geneticamente modificati. Basta lasciarli lavorare.
Un ottimo viatico dunque quello dell'attuale ministro dell'Agricoltura: aggiungerà debito pubblico a debito pubblico e miseria a miseria soprattutto nel comparto agricolo, destinato al fallimento totale nel medio periodo se l'Italia non affronterà queste sfide che saranno sempre più pressanti nel giro di una decina d'anni.(Heos.it)

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Quando la regione mineraria della Saar batteva moneta

24.06 - Siamo nel 1919 all'indomani della fine della prima guerra mondiale. I vincitori presentano il conto alla Germania e tra i tanti territori che Berlino deve cedere c'è anche il ricco (a quel tempo) bacino minerario della Saar. Una zona strategica tra Francia e Germania che deriva il suo nome dall’omonimo fiume Saar affluente di destra della Mosella, lungo 246 km., con un bacino di 7.346 kmq con sorgenti in territorio francese (M. Donon, m. 1.006), nei Vosgi settentrionali, al confine tra Alsazia e Lorena. Gli abitanti della Saar nel 1919 erano 589.773.
Nel marzo del 1919 la Francia rivendica l'annessione della parte meridionale della Saar, considerato territorio francese dal tempo di Luigi IV al 1815. Vuole l'instaurazione di un regime politico speciale per la parte settentrionale e la totale proprietà delle miniere. La regione mineraria della Saar però non aveva mai costituito una unità amministrativa separata dalla Germania. Apparteneva per la maggior parte alla Prussia renana e nella parte orientale al palatinato bavarese. La delegazione diplomatica francese però non riuscì a farsi riconoscere le pretese dagli altri Stati vincitori. In particolare si opponeva fortemente il presidente americano Wilson che si rifiutava di trattare sulla base di argomenti storici. Alla fine si raggiunse un accordo.
AIDS: “Risvegliare il virus HIV-I latente
e poi ucciderlo con l’arsenico”

24.06 - Risvegliare il virus HIV-I dormiente grazie all’arsenico e, prima che possa fare danni, ucciderlo. È la nuova strada per l’eradicazione (eliminazione completa e definitiva) dell’infezione che potrebbe aprirsi grazie ad una ricerca dell’ICGEB di Trieste. Può sembrare la trama di un giallo applicata alla genetica, invece è la nuova strada che potrebbe aprirsi nella lotta all’AIDS, grazie a uno studio realizzato al Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (ICGEB) nell’AREA Science Park di Trieste, pubblicata dalla rivista Cell Host & Microbe. La ricerca, condotta da Marina Lusic, Bruna Marini e altri ricercatori del Gruppo di Medicina Molecolare dell’ICGEB diretto da Mauro Giacca, insieme a Roberto Luzzati, del Dipartimento di scienze mediche dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Trieste, dimostra in che modo il virus, una volta integrato nel DNA dei pazienti infettati, entri in uno stato di latenza funzionale, che lo rende insensibile alle terapie. In particolare, i ricercatori triestini hanno scoperto che la replicazione di HIV-1 viene spenta da alcuni corpuscoli presenti nel nucleo, costituiti da una proteina chiamata PML. Lo studio ha appurato che, distruggendo la proteina PML, la replicazione di HIV-1 può riprendere riattivando, così, la sensibilità del virus ai farmaci.
Flower, biomarcatore per la diagnosi precoce del cancro

24.06 - Quanto prima si scopre il cancro, tante più possibilità ci sono di curarlo. Benché questo sia il messaggio chiave alla base di molte campagne di informazione, i metodi di diagnosi hanno ancora la necessità di essere fortemente migliorati. Un modo per scoprire la malattia è fare un test per rilevare alcune sostanze, conosciute come marcatori tumorali, che si trovano nel sangue, nelle urine o nei tessuti del corpo in caso di cancro. Solo pochissimi di questi marcatori però sono stati identificati per i tumori in fase precoce, ritardando quindi la diagnosi e la cura. Il progetto FLOWERFIELDS (“Early-Stage Tumour Markers Based on the Flower Proteins”), coordinato da Eduardo Moreno dell'Università di Berna, ha l'obiettivo di aiutare i medici a compiere la diagnosi prima che si sviluppino tumori aggressivi. Il progetto è finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (CER) nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. Si tratta di un progetto “Proof of Concept” che è stato assegnato a Moreno per il suo lavoro durante il progetto SUPERCOMPETITOR, svolto con una sovvenzione Starting Grant del CER, nel quale ha esplorato il concetto di concorrenza tra le cellule nel contesto della proliferazione del tumore.

L'argento moltiplica l'effetto antibiotico
24.06 - Gli esperimenti condotti da James Collins, ingegnere biomedico della Boston University (Usa), pubblicati su Science Translational Medicine, dimostrano che L'argento è un'arma preziosa per uccidere i batteri, anche quelli antibiotico-resistenti. Gli ioni d'argento sciolti all'antibiotico agiscono rendendo permeabile la parete dei batteri costringendoli a produrre grosse quantità di radicali liberi. In questo caso l'efficacia dell'antibiotico risulta essere 1000 volte più potente.
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Tumori, prevenire l'infertilità delle donne
24.06 - Un gruppo di scienziati della Northwestern University di Chicago (Usa) è riuscito ad individuare le reazioni chimiche delle molecole che impediscono la morte degli ovociti immaturi, preservando in tal modo fertilità e funzioni endocrine nelle donne. la ricerca dà una nuova speranza alle donne malate di cancro. I ricercatori hanno somministrato su alcuni topi femmina un farmaco utilizzato per la chemioterapia, l'imatinib mesilato, con un altro principio attivo, il cisplatino.



Non c’è rischio per il feto se si beve poco alcool
24.06 - Durante la gravidanza un bicchiere di vino assunto dalla mamma non mette in pericolo lo sviluppo del bambino. Lo sostiene un gruppo di ricercatori dell'Università di Bristol (Regno Unito) attraverso uno studio pubblicato su Bmj open la rivista dell'università. I ricercatori hanno esaminato oltre 7mila bambini di dieci anni. I figli di donne che avevano consumato solo un bicchiere al giorno, hanno ottenuto gli stessi punteggi di quelli di donne astemie in gravidanza.

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Oms, troppa pubblicità per i cibi spazzatura


24.06 - L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nell'ultimo rapporto sull'obesità infantile ha invitato con forza i Governi a stringere i controlli sulle campagne pubblicitarie dei “cibi spazzatura”. L'Oms sottolinea che la pubblicità di cibi ricchi di grassi saturi, zuccheri e sale, ha un effetto disastroso sui bambini, soprattutto se già in sovrappeso.

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sabato 22 giugno 2013

ARGOMARINE, il naso elettronico segnala le fuoriuscite
di petrolio nel Mediterraneo

22.06 - Ogni anno vengono trasportate attraverso il Mediterraneo oltre 350 milioni di tonnellate di petrolio. Il progetto ARGOMARINE (“Automatic oil-spill recognition and geopositioning integrated in a marine monitoring network”), finanziato dall''UE, è stato avviato per predisporre un sistema integrato che monitori il traffico marittimo e l''inquinamento nella regione. Per il progetto sono state selezionate due aree di studio: il Parco nazionale dell''Arcipelago Toscano in Italia e il Parco nazionale marino di Zante in Grecia. Gli obiettivi del progetto saranno realizzati mediante sofisticate tecnologie elettroniche dell''informazione e delle comunicazioni (ICT) di geoposizionamento. Saranno acquisiti dati provenienti in modo indipendente e a distanza da fonti diverse. I dati saranno poi inviati a un’unità centrale dove saranno aggregati ed elaborati in un sistema di informazioni marine. L’architettura di questo sistema è già stato definita e si è proceduto alla progettazione e alla creazione di modelli per le interfacce dedicate all’acquisizione, alla gestione e all’interazione dei dati in entrata.
CORALWARM, il progetto Ue per salvare i coralli

22.06 - Gli scienziati credono che molte specie di corallo, importanti per sostenere il turismo, la pesca e le attività umane, potrebbero non sopravvivere oltre la fine di questo secolo. Valutare gli effetti del riscaldamento e dell'acidificazione degli oceani sul futuro dei coralli e delle barriere coralline è quindi fondamentale per oltre 50 paesi situati in aree tropicali e per le loro comunità costiere. La questione è affrontata dal progetto CORALWARM (“Corals and Global Warming: the Mediterranean Versus the Red Sea”), finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (CER). Associando esperimenti sul campo e in laboratorio sulle specie di corallo del Mediterraneo e del Mar Rosso, nel progetto si prevede l’attivazione di un programma che ha l’obiettivo di generare proiezioni della sopravvivenza del corallo temperato e subtropicale in condizioni di aumento della temperatura e dell'acidificazione del mare. Il progetto quinquennale è condotto da un team di scienziati israeliani e italiani coordinati dal professor Zvy Dubinsky, eminente ricercatore della fotosintesi acquatica all'Università Bar-Ilan situata a Ramat Gan, in un sobborgo di Tel Aviv, e dal biologo dei coralli Stefano Goffredo e dal chimico Giuseppe Falini, esperti di bio-mineralizzazione all’'Università di Bologna. 

venerdì 21 giugno 2013

Il mare bio-risanato da un batterio “veneziano”

22.06 - Promette meraviglie l’Acinetobacter venetianus VE-C3 il cui genoma completo è stato decodificato da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato da Renato Fani, associato di Genetica all’Università di Firenze, in collaborazione con l'Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Milano. Secondo uno studio pubblicato su Research in Microbiology, il batterio (“veneziano”) è in grado di degradare composti altamente inquinanti e tossici per l'uomo. Isolato nella laguna di Venezia nel 1996, l’ “Acinetobacter venetianus VE-C3” è un batterio marino che vive nelle acque inquinate e ha sviluppato la capacità di metabolizzare composti come gli idrocarburi rendendoli meno dannosi per l'ambiente; tale processo, quando sfruttato dall'uomo viene chiamato “biorisanamento”.



E' uscito il n. 521 di Heos.it Settimanale pdf 20 pag in abbonamento solo € 17,00 annuale vedi http://www.heos.it/ABBON/INFOABB.HTM
Vedi  Demo ultimo numero 521 venerdì 21 Giugno   http://www.heos.it/File_13_pdf_heos/heos_521Demo_Giu_13.pdf

giovedì 20 giugno 2013

Laboratori nazionali del Gran Sasso.
La posta in gioco è l'apertura di una nuova era nella fisicadelle particelle e nella cosmologia
SOX, alla caccia del neutrino “sterile”

20.06 - Avviato da pochi giorni il progetto SOX (Short distance neutrino Oscillations with BoreXino) premiato dall’European Research Council con un finanziamento di 3,5 milioni di euro (ERC Advanced Grant) nell’ambito del VII programma quadro europeo. Il Principal Investigator di SOX è Marco Pallavicini, dell’Università di Genova e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il progetto sarà sviluppato ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN e avrà una durata di cinque anni. L’obiettivo di SOX è la rivelazione di neutrini particolari, detti “sterili”, con il principale rivelatore di neutrini solari e geofisici oggi in funzione nel mondo, Borexino, sviluppato e messo in funzione ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN da una collaborazione internazionale di circa 100 fisici provenienti da Italia, USA, Russia, Germania, Francia e Polonia.
Uno studio dell’INGV ha calcolato il numero degli eventi eruttivi del vulcano nel medio periodo
«Ogni anno sull’Etna si prevedono in media 17 eruzioni»

20.06 - E’ possibile prevedere gli eventi eruttivi che si manifesteranno dai crateri sommitali dell’Etna? E quali sono le probabilità che il più grande vulcano attivo d’Europa produca delle eruzioni laterali, sui fianchi del vulcano, esponendo al rischio paesi e città densamente popolati? Prevedere in largo anticipo quando ci sarà la prossima eruzione è ancora impossibile all’Etna, come in qualsiasi altro vulcano del mondo. Però, grazie al costante e continuo progresso delle ricerche in vulcanologia, si può stimare sia il numero di eventi attesi sia dove essi avverranno, analizzando con metodi statistici l’attività eruttiva storica di un vulcano. Questa analisi è stata fatta per l’Etna dai ricercatori Annalisa Cappello, Giuseppe Bilotta, Marco Neri e Ciro Del Negro (Università di Catania e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV), e presentata nell’articolo scientifico intitolato “Probabilistic modeling of future volcanic eruptions at Mount Etna” recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal Geophysical Research – Solid Earth.

mercoledì 19 giugno 2013

"Pippononlosa" tra pressapochismo e/o disinformazione

19.06 - Sul sito di Beppe Grillo in queste ore c'è il box "Pippo non lo sa" ossia "Civati vorrebbe essere come noi, ma è uno di loro. Per salvarlo da questa schizofrenia politica cosa offriresti a Bersani per portare Pippo nel M5S? " Il navigante viene invitato a scegliere tra:
Un milione di euro con pubblica sottoscrizione per i debiti del partito da consegnare a Misiani
Un Ingroia riciclato corredato da Diliberto e Ferrero per un'autentica sinistra di popolo
Favia e Salsi in coppia su Rai 3 per una stagione
Un Mastrangeli come capo redattore aggiunto dell'Unità
Un inceneritore a Bettola per portare fresche neoplasie ai suoi concittadini
Una centrale nucleare di quarta generassssione in Emilia Romagna

Dov'è il pressapochismo e/o disinformazione? All'ultimo punto. Le centrali nucleari di quarta generazione sono ancora nella testa dei fisici teorici di tutto il mondo che non hanno ancora capito molto bene come farle funzionare. Soltanto dopo, quando avranno fatto il pieno di conoscenze, passeranno la palla agli ingegneri che le dovranno costruire. Tempistica. La prima centrale di quarta generazione potrà essere costruita, se fila tutto liscio, a partire dal 2040 in poi. Nel frattempo molti di noi saranno morti e molti altri si troveranno a vivere in un'Italia che speriamo, a quel tempo, migliore rispetto a quella di oggi,  ormai simile in tutto e per tutto all'Italia pre-Risorgimento: ma non si vedono gli eredi di Mazzini, Garibaldi e Cavour.
L’Europa riabilita il “cemento romano”

19.06 - L’Europa ha deciso di rivalutare il “cemento romano” diffuso fino all’inizio del XX secolo. Rispetto al cemento di Portland di oggi, questo legante naturale viene prodotto a temperature relativamente basse, si solidifica velocemente, è piacevole alla vista e ha una durata estremamente lunga. Le malte in cemento romano sono ideali per utilizzi in aree umide, su intonaci di facciate e su elementi di stucco colato o precompresso. Nel tentativo di riprendere l’uso di questo materiale versatile, un primo progetto finanziato dall'UE è stato condotto tra il 2003 e il 2006 per applicazioni sperimentali. 
L’Ue riprende a studiare la radioecologia

19.06 - Il rinnovato interesse nell'energia nucleare è stato accompagnato da un declino nell'esperienza sugli effetti della radioattività sugli esseri umani e sull'ambiente. Un consorzio finanziato dall'UE adesso sta riattivando tali competenze con un fronte unito per la radioecologia. I maggiori esperti mondiali di radioecologia sono vicini al pensionamento, e il finanziamento dell'istruzione e della ricerca in questo campo oggi è ancora limitato in molti paesi europei. Anche se proprio la comprensione di come le sostanze radioattive interagiscono con la natura, sarà una colonna portante dell'agenda mondiale sull'energia nucleare. Per non arrivare in ritardo in questo settore strategico, l’Ue ha finanziato il progetto STAR (“Strategy for allied radioecology”), grazie al quale le nove maggiori organizzazioni hanno formato la Rete di eccellenza (NoE), per integrare efficacemente il personale e le infrastrutture nell’ambito dello Spazio europeo della ricerca (SER).
Emissioni di gas serra, si riparte dai campi e dalle foreste

19.06 - La quantità di gas a effetto serra (GES) rilasciata nell'atmosfera come risultato di attività umane da lunghi anni ormai è una fonte di preoccupazione poiché aumentano sempre di più re le prove di rilevanti cambiamenti climatici su tutto il pianeta. Un team di ricerca europeo composto da 15 paesi sta affrontando la sfida di come poter migliorare la comprensione dei fenomeni climatici in atto.
Il progetto denominato GHG-Europe (“Greenhouse Gas Management in European Land Use Systems”) sta lavorando per accrescere la consapevolezza sulle questioni ambientali, attirando ad esempio l'attenzione sugli usi mutevoli in Europa della terra destinata alla produzione agricola e forestale (stimata in oltre il 50 %), e sull'importanza di migliori pratiche di gestione della terra per ridurre le emissioni di gas serra. Con un finanziamento UE di 6,6 milioni di euro, il progetto è guidato da Annette Freibauer del Thünen Institute of Climate-Smart Agriculture (Germania) e include un consorzio di 41 partner.

martedì 18 giugno 2013

Andromeda, scoperta “Bonanza”, la miniera dei buchi neri



“Bonanza”in rosso, l’area, la miniera,
di buchi neri posta al centro della
galassia di Andromeda (Credit: Nasa)

18.06 - Utilizzando i dati provenienti da Chandra X-ray Observatory della NASA, gli astronomi hanno scoperto una miniera d'oro chiamata “Bonanza” di buchi neri nella galassia di Andromeda, una delle galassie più vicine alla nostra Via Lattea. Utilizzando più di 150 osservazioni di Chandra, in 13 anni di attività (fu lanciato il 13 luglio 1999), i ricercatori hanno individuato 26 candidati buchi neri, il maggior numero in una galassia al di fuori della nostra. «Pensiamo che sia solo la punta di un iceberg», ha detto Robin Barnard della Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CFA) di Cambridge (Massachusetts, Usa) , e autore principale dello studio. Gli astronomi possono rilevare questi oggetti altrimenti invisibili grazie alle radiazioni emesse da una stella prima di precipitare nel gorgo cosmico.
Progettato il reattore Myrrha
La ricerca nucleare Ue del futuro si chiama trasmutazione


Immagine artistica schema
del reattore Myrrha

18.06 - I ricercatori europei hanno progettato un reattore di ricerca ibrida multifunzione per applicazioni ad alta tecnologia. Si chiama Myrrha ovvero Multi-purpose hybrid research reactor for high-tech applications. Questa tecnologia ha la capacità di migliorare la sicurezza riducendo il volume e la natura pericolosa delle scorie radioattive. Attualmente l'UE sfrutta l'energia generata dalla fissione nucleare per il 35% della sua elettricità. La rielaborazione del carburante usato seguita dallo smaltimento geologico è una componente fondamentale di gestione dei prodotti di fissione a lunga durata. Tuttavia, la precisione sul lasso di tempo necessario per lo smaltimento supera la conoscenza tecnologica odierna, ponendo dei problemi di consenso pubblico. La ripartizione e la trasmutazione, ovvero la conversione, possono allentare i vincoli sullo smaltimento geologico e ridurre il periodo di monitoraggio a cronologie genealogiche tecnologiche e gestibili.
Il cambiamento climatico nell'Artico si ripercuote sulla salute delle popolazioni
del Grande Nord
Sos per una mappa geografica e temporale degli inquinanti

18.06 - Nell'Artico il cambiamento climatico è più evidente che in altre parti del mondo, con il riscaldamento globale che avanza a una velocità quasi doppia rispetto alla media del pianeta. Il fenomeno produce effetti anche in alcune zone artiche vicino all’Europa. Effetti che sono ora esaminati dal progetto ArcRisk (“Arctic Health Risks and Impacts on Health in the Arctic and Europe Owing to Climate-Induced Changes in Contaminant Cycling”) che usufruisce di un finanziamento di 4,75 milioni di euro (di cui l'UE ha fornito 3,5 milioni di euro). Il progetto si avvale del lavoro di una squadra di ricerca internazionale con membri provenienti da 12 paesi. Scopo: valutare la salute di diverse popolazioni che vivono nell'Artico e di “esposte” in Europa. A guidare lo studio è il Programma per il monitoraggio e la valutazione dell'Artico (AMAP) della Norvegia.
Innovativo sistema di accumulo progettato in ENEA
ProGeo trasforma l’energia del Sole in gas metano

18.06 - Costruito un accumulatore energetico che consente la trasformazione di energia elettrica “low cost” accumulata sotto forma di metano, che viene convertito in energia elettrica nel momento in cui si verifica la richiesta di energia. Il metano prodotto proviene da fonti rinnovabili. L’innovativo sistema si chiama ProGeo e consente di accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili per renderla disponibile nei momenti di effettiva richiesta. 
Un materiale antico e nobile accende
nuove idee in tutta Europa

18.06 - La necessità di trovare nuovi sbocchi nell’uso del legno ha unito 12 paesi europei a promuovere la trasformazione innovativa del settore della silvicoltura, che attualmente genera un giro di affari annuale di oltre 400 miliardi di euro. Motore di questa iniziativa è il progetto WOODWISDOM-NET attraverso il quale si sta cercando nuove metodologie per sfruttare in pieno questo materiale antichissimo. Condizioni indispensabile richiesta è che tutte le idee siano finalizzate alla difesa della biodiversità con particolare riguardo ai cambiamenti climatici in atto. In altri termini il progetto può essere considerato come una storia di successo che continua la sua evoluzione.
Con TIFFE nell’ auto il calore rinfresca,
il motore consuma poco, e aumenta il confort


18.06 - Trasferire in modo ottimale il calore nei veicoli ha importanti implicazioni per l’ efficienza complessiva del motore e per il risparmio di carburante. A tale scopo un gruppo di lavoro finanziato dall'UE sta lavorando al progetto TIFFE (“Thermal systems integration for fuel economy”) per migliorare la gestione del calore a bordo dei mezzi per ridurre in modo significativo il costo e le emissioni di CO2.
Si tratta di un nuovo sistema termico integrato per veicoli che sfrutta componenti più efficienti e ottimizza i sottosistemi. I ricercatori si stanno concentrando su due prototipi, un'auto a benzina per trasporto passeggeri con una funzione stop-start e uno per veicoli commerciali leggeri (LCV) con un sistema di trazione ibrido. I sistemi stop-start consentono di spegnere il motore automaticamente quando il veicolo si ferma e lo fanno ripartire in caso di accelerazione. Questa funzione riduce considerevolmente il consumo di carburante. Nella trazione ibrida la sorgente primaria è normalmente un motore convenzionale a combustione interna (ICE) mentre quella secondaria viene usata per l'incremento, ad esempio quando viene accesa l'aria condizionata per il comfort dei passeggeri.
L’Università italiana fuori dall’Europa. Dati impietosi
«Per arrestare la deriva servono subito 5 euro
in più per ogni cittadino»


18.06 - La crisi colpisce trasversalmente l’Europa ma non le sue Università. Molti Paesi scelgono di investire sulla formazione terziaria e sulla ricerca, unica garanzia per il rilancio dello sviluppo. Altri no. E non si tratta solo del dato prevedibile della Germania – la cui bilancia commerciale è in attivo – ma di quello di gran parte dei Paesi europei. Persino in Gran Bretagna, dove l’immaginario collettivo pensa a un’università prevalentemente privata, l’investimento pubblico è maggiore di quello italiano.
Lo rivelano i dati dell’Osservatorio della European University Association (EUA) presentati da Stefano Paleari - Segretario Generale della CRUI, membro del board dell’Associazione Europea e referente per la parte relativa al Public Funding - all’incontro “Sapientia colloquia: criticità ed emergenze nel sistema universitario”, tenutosi all’Università Sapienza di Roma. «Lo scorso 6 giugno il ministro Carrozza davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato della Repubblica ha sottolineato che “l’istruzione e la ricerca scientifica sono fattori determinanti per lo sviluppo economico” – ha sottolineato Paleari – Oggi, inoltre, uno studio di Bankitalia rivela che anche l’economia lombarda è in recessione e che il problema centrale è rappresentato dal numero ridotto di ricercatori e dall’assenza di un volume adeguato di attività di brevettazione. Se si pensa che l’economia lombarda è quella che traina il Paese, lo scenario appare tristemente chiaro». E subito dopo ha aggiunto: «L’osservatorio dell’EUA è su questo esplicito. Gli svedesi investono 731 euro per cittadino per l’università. I tedeschi 304. Addirittura gli spagnoli 157. Noi siamo ad appena 109, con un calo netto del 14% negli ultimi 4 anni. Questi sono dati oggettivi, non opinioni. E con questi numeri sarà presto impossibile per le università garantire il supporto essenziale per il rilancio dell’economia e dello sviluppo. Ovvero ciò che sia il ministro che Bankitalia si augurano per l’uscita dalla crisi».
Quindi ha concluso: «In quest’ottica quando si chiede il ripristino dei 300 milioni mancanti si chiede, di fatto, di passare da 109 a 114 euro per cittadino. Stiamo parlando di 5 euro! Continueremmo comunque ad essere il fanalino di coda dell’Unione, ma almeno riusciremmo ad arrestare la frana che si sta abbattendo sul nostro sistema dell’università e della ricerca». I dati dell’osservatorio evidenziano anche come il taglio delle risorse abbia seguito di pari passo la riduzione del numero di ricercatori e docenti, a tutto svantaggio del rapporto studenti/docenti. Ovvero l’affievolimento di una delle garanzie più importanti per gli studenti, della qualità della didattica e di un ambiente di apprendimento confortevole e motivante. Basti pensare che, secondo il ranking 2012 del Times Higher Education, nelle 10 migliori Università il rapporto medio studenti/docenti è 7; in Italia è 30.

Trieste. AREA Science Park
Calano gli affitti -10% per imprese e laboratori R&S

18.06 - Un taglio del 10% dei canoni di locazione di laboratori e uffici del parco scientifico di Trieste. E' questa la risposta di AREA Science Park alle esigenze di contenimento delle spese di imprese e centri di ricerca residenti nei campus di Padriciano e Basovizza. La decisione sarà applicata sia alle realtà già insediate sia a quelle di prossimo ingresso. AREA Science Park mette a disposizione spazi adattabili a specifiche esigenze funzionali e di sicurezza. I locali sono adatti ad attività di ricerca chimica, fisica, elettronica, informatica, biochimica, biologica e biotecnologica.
Per compensare le minori entrate derivanti dai canoni di locazione, AREA prevede di incrementare del 3% l'anno gli spazi occupati. "E' nostro obiettivo restare competitivi sul mercato e, nello stesso tempo, offrire alle imprese residenti servizi di qualità elevata a costi sostenibili, tanto più in questo momento in cui le aziende devono fronteggiare le conseguenze di una crisi economica così lunga - sottolinea il direttore generale di AREA Science Park, Enzo Moi. Le caratteristiche dei nostri spazi sono assolutamente uniche, sia per il contesto ambientale nel quale siamo collocati, sia, soprattutto, per le caratteristiche tecnologiche dei laboratori, in particolare per imprese che operano in settori d'avanguardia. Oltre a ciò, i residenti possono godere dei vantaggi legati alla cosiddetta 'co-location', cioè alla possibilità di lavorare a stretto contatto con altre organizzazioni imprenditoriali o di ricerca con competenze elevate e complementari". Il costo a metro quadro praticato in AREA Science Park oscillerà tra 89 e i 124 euro/anno, a seconda della tipologia di dotazione tecnologica degli ambienti. I nuovi canoni, ribassati a cominciare dallo scorso 1 giugno, resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2014.


lunedì 17 giugno 2013

L'ex magistrato ospite della trasmissione Rai, "Un Giorno da Pecora"Caso Moro, Imposimato: «Un testimone mi ha raccontato che Andreotti e Cossiga impedirono un blitz per la sua liberazione»

17.06 - Ferdinando Imposimato, ex magistrato e Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, oggi è stato ospite di 'Un Giorno da Pecora', ha parlato dei nuovi sviluppi sul Processo Moro. Commentando la riapertura dell'inchiesta, Imposimato ha spiegato perché Andreotti e Cossiga sono dei "carnefici" di Aldo Moro.
«Questo è stato detto da tre persone, mettendo insieme tre testimonianze», ha esordito Imposimato.
Quali testimonianze?
«Quella di Steve Pieczenik. Poi la dichiarazione testimoniale di Oscar Puddu, nome di copertura di un ufficiale dell'esercito che ha parlato di questa cosa, cioè dell'intervento di Andreotti e di Cossiga diretto a impedire al generale Dalla Chiesa di fare il blitz per liberare Moro».
Impedire? Si spieghi meglio.
«Dalla Chiesa voleva andare, aveva già portato un nucleo di 9 persone del GIS dei Carabinieri, venuto da Milano. Uno dei partecipanti a questo gruppo mi ha detto queste cose».
Ma lei ci crede?
«Io ci credo, sì. Comunque il procuratore della Repubblica di Roma, che è molto bravo, sta facendo le indagini e quindi accerterà i fatti. Ho grande fiducia, bisogna aspettare».
E' giusto riaprire il processo, quindi?
«Stanno accertando con intelligenza fatti successivi e ulteriori a quelli accertati. Si deve vedere se c'è responsabilità di altre persone che sarebbero dovute intervenire ma non lo hanno fatto. C'è l'articolo 40 del Codice Penale, che dice che non impedire un evento che si ha il dovere giuridico di impedire equivale a cagiornalo», ha concluso Imposimato a "Un Giorno da Pecora".
Il costo medio annuale pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel Veneto si attesta attorno a 130 euro per abitante
Statistiche: Il Veneto ai primi posti
per la raccolta differenziata 
17.06 - La situazione della gestione dei rifiuti conferma che il Veneto si colloca ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata. La produzione totale di rifiuti urbani nel 2012 è stata di oltre 2 milioni 213 mila tonnellate, con una diminuzione del 4% rispetto all’anno precedente, attribuibile principalmente agli effetti della crisi economica. La produzione annuale pro capite è stata di 447 kg. per abitante. La raccolta differenziata ha raggiunto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa percentuale consente al Veneto di superare ormai da sei anni l’obiettivo del 50% previsto dal Piano regionale e da due anni quello del 60% dalla normativa nazionale. La quantità del rifiuto residuo a è stata pari a 831 mila tonnellate (-8,8%). La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011.
Per quanto riguarda i rifiuti urbani, il 77% dei comuni del Veneto ha già conseguito l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti. Zenson di Piave (Treviso) ha raggiunto la percentuale più alta (84,42%) tra i comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; Maser (Treviso) è in testa (con l’85,19%) nella graduatoria dei comuni con popolazione tra i 5.000 e i 15.000 abitanti; Preganziol (Treviso) ha la percentuale più elevata (84,50%) tra i comuni con popolazione compresa tra i 15.000 e i 50.000 abitanti; Rovigo con il 61,24% guida la graduatoria dei comuni con più di 50.000 abitanti. Il rapporto fa inoltre il punto sul recupero di quanto raccolto e i diversi tipi di trattamento, fino all’incenerimento nei tre impianti attualmente in attività (201 mila tonnellate di rifiuto urbano avviate a Fusina, Schio e Padova) o lo smaltimento nelle 12 discariche attive nel Veneto (140 mila le tonnellate smaltite con una diminuzione complessiva del 25%). Dall’analisi sul 2012 risulta infine che il costo medio annuale pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel Veneto si attesta attorno a 130 euro per abitante. Il rapporto attesta che nel Veneto si registra un “indice di recupero di materia” (IR) superiore al 58% ovvero si recupera oltre il 58% del rifiuto prodotto.
il futuro si proseguirà puntando ad aumentare ancora il recupero dei materiali in modo da ricorrere alla discarica come ultima opzione possibile. Il nuovo Piano regionale per i rifiuti urbani e speciali che ha iniziato l’iter per l’approvazione prevede il raggiungimento come media regionale del 70% nel 2020. A tale riguardo va segnalato che nel 2012 erano già 290 i comuni veneti che avevano superato questo valore (pari al 55% dei comuni veneti) e 155 quelli vicini a tale soglia, avendo raggiunto o superato il 65%.
www.gazzettadiverona.it
www.heos.it
www.google.it

sabato 15 giugno 2013

Sviluppate mediante un metodo riproducibile e clinicamente compatibile privo di prodotti animali
Malattie del fegato, progressi nella cura con le staminali

15.06 - La medicina rigenerativa che si avvale di cellule per riparare o ripristinare la funzione di organi che hanno subito danni da malattie o dall'invecchiamento è un promettente nuovo approccio terapeutico, sulla base del quale, alcuni scienziati europei stanno cercando di trattare l'epatopatia cronica. L'epatopatia cronica è una patologia potenzialmente letale, che si pone al quinto posto tra la principali cause di morte in Europa. Attualmente, il trapianto di fegato rappresenta l'unico trattamento efficace, ma le complicazioni post-operatorie e i farmaci immunosoppressivi comportano rischi enormi per i pazienti. È quindi evidente la necessità urgente di trattamenti nuovi e più efficaci.
Le sperimentazioni cliniche con cellule epatiche trapiantate hanno dimostrato promettenti risultati di ripristino della funzione epatica e, pertanto, suggeriscono come questo approccio possa costituire una fattibile alternativa al trapianto di organo. Tuttavia, poiché tali cellule si dividono solo una volta o due, per realizzare tale terapia in caso di epatopatia cronica, occorre sviluppare una fonte rinnovabile di cellule epatiche umane funzionali.
Nel mirino l'esposizione prenatale ai disgregatori endocrini che si trovano negli alimenti
Con “Obelix” all' origine dell'obesità

15.06 - Le origini dell'obesità infantile potrebbero risalire a prima della nascita. Una possibilità suffragata ormai da una crescente quantità di prove. A tale scopo un progetto di ricerca europeo ha esplorato i fattori prenatali alla base di questo fenomeno relativamente recente. L'obesità infantile ha raggiunto proporzioni epidemiche in tutto il mondo. Se l'alimentazione ha sicuramente il suo ruolo, c'è ancora molta incertezza sulle cause, le origini e i meccanismi fisiologici che stanno a monte e che provocano l'obesità. Sono in costante aumento le evidenza scientifiche e statistiche che indicano l’inizio del rischio di obesità molto presto, addirittura prima della nascita, durante lo sviluppo fetale.
Fibrosi cistica
Dal tuorlo d’uovo un'alternativa agli antibiotici

15.06 Dagli anticorpi delle galline presenti nel tuorlo d'uovo arriva un nuovo modo per prevenire o trattare alcune infezioni polmonari nei pazienti affetti da fibrosi cistica. Questo approccio all'immunoterapia per via orale potrebbe evitare il ricorso al trattamento antibiotico. La fibrosi cistica è una malattia genetica caratterizzata da una patologia polmonare ostruttiva progressiva. La maggior parte dei pazienti viene colpita dal batterio Pseudomonas aeruginosa prima di giungere all'età di 18 anni. All’inizio il trattamento antibiotico è efficace, tuttavia dopo infezioni ripetute, si verifica spesso l'insorgenza di batteri resistenti.
Le conseguenze sono un'infezione cronica, con funzione polmonare ridotta e un aumento della morbilità e della mortalità. Le prove cliniche hanno già dimostrato che un unico gargarismo giornaliero con una soluzione di IGY anti-pseudomonas può ritardare e persino impedire le infezioni, mantenendo i pazienti in buona salute. La sostanza attiva, tuttavia, non ha ancora ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio per l'Europa.