lunedì 30 settembre 2013

Sole, acqua, CO2 e alghe
per il biocarburante di nuova generazione


30.09 - I biocarburanti a base di piante sono stati inizialmente salutati come la risposta a tutti i problemi creati dai carburanti fossili tradizionali. Sono risorse illimitate e sono neutre per quanto riguarda le emissioni dannose per l'ambiente. L'uso delle piante ha però portato ad altri problemi, che un team di scienziati europei spera di aggirare usando organismi acquatici per creare carburanti a partire dal sole, dal biossido di carbonio (CO2) e dall'acqua. Il team composto da nove membri facenti parte del progetto DIRECTFUEL (“Direct biological conversion of solar energy to volatile hydrocarbon fuels by engineered cyanobacteria”), finanziato dall'UE, crede che la risposta possa trovarsi negli organismi acquatici. Il team sta sviluppando microorganismi fotosintetici in grado di catalizzare la conversione di energia solare e CO2 in carburanti pronti all'uso. La biomassa delle piante è sicuramente più pulita rispetto ai carburanti fossili. Le piante usate per creare carburante però sono spesso in concorrenza con le colture alimentari, in particolare nei paesi più poveri. Inoltre la coltivazione delle piante per biomassa potrebbe avere anche un impatto nocivo sui terreni agricoli confinanti. Le piante oltretutto trasformano l'energia solare con un ritmo relativamente lento. 
È biocompatibile con i tessuti umani, innocuo, ipoallergenico e biodegradabile
Meglio il titanio del cromo per conciare le pelli

30.09 - I processi della concia della pelle a base di cromo da sempre destano preoccupazioni a causa del loro potenziale inquinamento ambientale e sanitario per l’uomo. Il cromo è usato in oltre il 90 per cento delle operazioni di concia in tutto il mondo e produce pelle elastica, eccellente per le borse e per i capi di vestiario. In certe condizioni però il cromo trivalente, la forma più comune usata per la concia, può ossidarsi in cromo esavalente, che è cancerogeno e può essere nocivo per esseri umani e animali quando filtra nell'acqua. Il progetto TILEATHER (“Ecofriendly Leather Tanned with Titanium”), finanziato dall'UE, aveva lo scopo di sviluppare un nuovo metodo di concia della pelle senza cromo, in grado di ridurre i potenziali rischi per gli esseri umani e per l'ambiente. I ricercatori di TILEATHER, coordinati dall'Istituto tecnologico spagnolo del settore calzaturiero (INESCOP), hanno avuto l'idea di usare il titanio come alternativa al cromo. Come il cromo, il titanio produce pelle leggera e forte, ma a differenza del cromo, è biocompatibile con i tessuti umani, innocuo, ipoallergenico e biodegradabile. 
Batteri in gel per pulire le opere d’arte
Un brevetto in “rosa”

30.09 - Un brevetto tutto al femminile, ad opera delle ricercatrici Anna Rosa Sprocati, Chiara Alisi e Flavia Tasso, riguarda un processo di rimozione di depositi coerenti di varia natura, organici e inorganici - anche stratificati - su oggetti d'arte e pitture murali, per opera di batteri immobilizzati in un gel di laponite. I batteri utilizzati sono ceppi, varianti genetiche, ambientali, espressamente selezionati, wild type, non patogeni e non sporigeni, denominati: Stenotrophomonas sp. - UI3, Cellulomosas sp. - TPBF11, Pseudomonas koreensis - UT30.  
L’ “Aerocattura” esce dalla fantascienza e diventa realtà

30.09 - Quello che fino a ieri era fantascienza adesso è diventato realtà, anche se solo in laboratorio. I ricercatori del progetto AEROFAST ("Aerocapture for future space transportation"), finanziato dall'UE, sono riusciti a simulare una manovra di volo nella quale un veicolo spaziale usa l'atmosfera di un pianeta per rallentare. La simulazione della manovra in condizioni di laboratorio, conosciuta come aerocattura, segna un passaggio importante verso una dimostrazione di volo reale su un pianeta provvisto di atmosfera, come la Terra o Marte.
L'uso di questa tecnica, fino a oggi confinata nei libri di fantascienza, permetterebbe alle missioni spaziali di risparmiare carburante, e peso, e potrebbe ampliare la capacità degli esseri umani di esplorare il nostro sistema solare. I ricercatori del progetto credono che le tecnologie di aerocattura potrebbero in definitiva diventare una capacità centrale per il trasporto planetario, in grado di spostare esseri umani e carico tra l'orbita geostazionaria della Terra e l'orbita bassa della Terra e anche tra la Terra e la Luna o Marte. Coordinati da ASTRIUM, in Francia, i ricercatori hanno integrato competenze di una serie di discipline scientifiche, compresi settori come l'aerodinamica e gli ambienti aerotermici. 
Il “digestato” diventa fertilizzante e rilancia il biogas

30.09 - Negli impianti agro-biogas la produzione di energia rinnovabile avviene estraendo il gas prodotto durante la fermentazione anaerobica di concime animale, mescolato con rifiuti organici provenienti dal settore alimentare. Un sottoprodotto di questo processo di fermentazione è un denso rifiuto liquido chiamato “digestato”, difficile da gestire ma ricco di materia organica e minerali. A tale riguardo il progetto WAVALUE (“High added value eco-fertilisers from anaerobic digestion effluent wastes”), finanziato dall'UE, ha il compito di dimostrare un processo industriale efficiente in termini di costi per produrre una nuova gamma di fertilizzanti sostenibili, con il digestato come componente principale. Aritz Lekuona della EKONEK Innovacion en Valorizacion de Subproductos, coordinatore del progetto, spiega al Cordis: «Il volume e il contenuto di azoto del digestato prodotto nel processo di estrazione del biogas sono molto simili a quelli dei rifiuti originali trattati. Oggi, malgrado le norme esistenti, questo materiale viene spesso sparso come fertilizzante sui campi agricoli vicino agli impianti a biogas dove è prodotto, ma questa non è sempre la strategia ottimale poiché il suo elevato contenuto di sostanze nutrienti causa l'inquinamento del suolo e dell'acqua, ossia l'eutrofizzazione. Si tratta di una pratica anche relativamente costosa, poiché il materiale è per oltre il 90 per cento composto da acqua, e spostarlo a qualsiasi distanza usando i camion è costoso in particolare quando non ci sono terre agricole disponibili vicine per la dispersione». 

Scienze, tecnologia e matematica per un futuro di lavoro

A scuola con inGenious


30.09 - Non c’è settore professionale oggi che non sia fortemente influenzato, se non completamente rimodellato, dai progressi scientifici e tecnologici. Eppure, secondo i sondaggi, i giovani nei paesi industrializzati non attribuiscono un grande valore a scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM). Il progetto ECB (“European Coordinating Body in Science, Technology, Engineering and Maths Education”), finanziato dall'UE, sta affrontando l'attuale necessità di aumentare l'interesse e la comprensione degli alunni per l'insegnamento delle materie STEM e dei relativi percorsi professionali. «Alcune scoperte fondamentali effettuate dal progetto ROSE mostrano che gli alunni nei paesi ricchi non sono appassionati di scienza a scuola», dice al Cordis, Alexa Joyce, senior manager per lo sviluppo aziendale all’ European Schoolnet. E subito aggiunge: «Pensano che studiare materie come scienza e tecnologia non sia importante o non aumenti le loro possibilità di carriera professionale". 
La misurazione effettuata da Ino-Cnr Lens e Unifi. Confermata una teoria di 15 anni fa
Anche l’acqua ha due “facce”

30.09 - Il bicchiere non è solo mezzo pieno e mezzo vuoto ma, nella parte riempita dal liquido, allo stesso tempo più e meno denso. È quanto emerge dalla ricerca congiunta tra ricercatori dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr), il Laboratorio europeo di spettroscopie non lineari (Lens) e l’Università di Firenze, pubblicato su Nature Communications. «Impiegando una tecnica spettroscopica basata su sorgenti laser ultraveloci», spiega Roberto Eramo di Ino-Cnr, «abbiamo dimostrato che l’acqua allo stato liquido non prende semplicemente la forma del contenitore ma ne assume contemporaneamente due: una più strutturata, simile al ghiaccio, e una più disordinata. Questa doppia natura rende l’acqua un elemento complesso da descrivere attraverso modelli matematici e potrebbe spiegare le sue caratteristiche anomale rispetto a tutti gli altri liquidi».

sabato 28 settembre 2013

Al Fraunhofer-Gesellschaft di Monaco
Costruito un braccio robotico controllato dalla mente
28.09 - Un braccio robotico sviluppato da un team di ricercatori europei sembra poter offrire un po' di autonomia alle persone con gravi problemi di paralisi. Il braccio può essere controllato intuitivamente. Ovvero è sufficiente che la persona pensi di usare il proprio arto perché questo si muova. Sia gli individui normodotati sia quelli disabili sono stati in grado di afferrare oggetti da un tavolo durante dei test eseguiti alla fine del progetto, un livello di movimento raggiunto in precedenza solo usando invasive interfacce neurali (BCI, brain computer interface). I risultati del progetto Brain2Robot (“A Robotic-Arm Orthosis Controlled by Electroencephalography and Gaze for Locked-In Paralytics”), finanziato dall'UE, sono estremamente promettenti e presentano un rischio minimo per le persone disabili poiché la tecnologia non è invasiva. Il progetto, guidato dalla Fraunhofer-Gesellschaft con sede a Monaco (Germania), ha aperto una nuova linea di ricerca in robotica e BCI. I risultati indicano anche la via a nuove ricerche sulle questioni di base riguardanti la fisiologia motoria, le funzioni e l'organizzazione del cervello. La ricerca ha mescolato fisiologia motoria umana e ingegneria per creare una BCI guidata dai movimenti dell'occhio e della testa oltre che da un normale elettroencefalogramma (EEG), il tipo usato nelle procedure cliniche di routine per misurare l'attività elettrica sul cuoio capelluto. 
Scoperti dodici geni responsabili della sordità
28.09 - Sono decine di milioni in tutta Europa le persone che soffrono di una qualche forma di problemi di udito. Queste complicazioni vanno da un bambino ogni 1.000 che nasce sordo, ai tanti soggetti il cui udito si deteriora con l'invecchiamento. Il progetto EUROHEAR (“Advances in hearing science: from functional genomics to terapie”), finanziato dall'UE, intende ampliare la comprensione medica della perdita dell'udito e del suo trattamento. Un sessantacinquenne ogni tre subisce una perdita dell'udito tale da ostacolare la normale conversazione.

Nonostante non ci sia una cura per la maggior parte delle forme di problemi uditivi, in molti casi le protesi come gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari possono aiutare a migliorare l'udito. Gli obbiettivi del team di ricerca erano: identificare i geni coinvolti nella comparsa sia precoce sia tardiva dei problemi uditivi; comprendere i meccanismi alla base dell'udito normale e di quello danneggiato; sviluppare strumenti per prevenire e curare i problemi uditivi. La ricerca condotta nell’ambito del progetto, che è stato guidato dall'Istituto francese della sanità e della ricerca medica, si è concentrata soprattutto sulla coclea, una struttura a spirale che si trova in profondità nell'orecchio interno.
I record del pomodoro nero
28.09 - Il pomodoro nero creato alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa in Italia diventa il riferimento capostipite per sviluppare nuove varietà di piante. il pomodoro nero infatti resiste agli attacchi dei funghi e si conserva più a lungo. I primi dati su questa pianta che capace di diventare scura con i raggi solari sono stati pubblicati sulla rivista New Phytologist (UK).
Vaccini, il futuro è lo spray nasale
28.09 - Creato un vaccino incapsulato dentro nanoparticelle le quali vengono assorbite attraverso le mucose. La scoperta apre la possibilità all'assunzione di vaccini e non solo quelli antinfluenzali mediante un apposito spray nasale. La tecnica è stata messa a punto da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology di Boston (Usa) e pubblicata su Science Translational Medicine. 
Uso di antidepressivi e rischio diabete
28.09 - In un studio condotto su migliaia di pazienti da parte della University of Southampton (UK) e pubblicato su Diabetes Care i ricercatori sostengono che prendere farmaci antidepressivi potrebbe aumentare il rischio di ammalarsi di diabete. Tali farmaci potrebbero favorire un aumento di peso che a sua volta provoca disordini metabolici, scompensi nella regolazione della glicemia, ed infine il diabete.
Siena, test per la cura del mesotelioma
28.09 - Sperimentata per la prima volta al mondo dai ricercatori di immunoterapia oncologica dell'azienda ospedaliera universitaria di Siena una nuova possibile cura contro il mesotelioma pleurico. Si tratta di una nuova molecola, il tremelimumab, che è capace di potenziare l'attività del sistema immunitario portandolo a reagire contro le cellule tumorali. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Lancet Oncology (Uk).
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Da riscrivere la storia dell’antica città perduta
Torna alla luce il teatro di Iteramna Lirenas

Sopra, archeologi scavano pazientemente nell’area
dove sono stati rinvenuti i resti dell’antico il teatro
della città romana Iteramna Lirenas
(comune di Pignataro Interamna - Frosinone)
(foto cam.ac.uk/)
28.09 - Resti architettonici di un teatro romano sepolto sotto la campagna italiana stanno fornendo nuovi indizi sull’ l'importanza di Interamna Lirenas, città abbandonata e perduta 1.500 anni fa. La testa di un leone e un grifone, parti della decorazione del teatro, così come blocchi di pietra con gradini recentemente portati alla luce dagli archeologi, stanno contribuendo a rivedere la storia di Interamna Lirenas, fondata dai Romani verso la fine del IV secolo p.e.v..

La città, abbandonata verso il V secolo e.v. , è stata mappata per la prima volta l’anno scorso, attraverso analisi geofisiche e di imaging da parte di un gruppo di ricercatori dell’università di Cambridge (UK) guidati dagli archeologi Alessandro Launaro e Martin Millett. La scoperta del teatro, avvenuta nei mesi scorsi, aggiunge nuove conoscenze circa il ruolo svolto per molti secoli da Lirenas Interamna. Riporta la Cambridge University: «La scoperta del teatro testimonia il dinamismo sociale ed economico della città in un periodo in cui a lungo si è ritenuto che fosse stagnante e in declino. La datazione della prima fase della costruzione fino alla seconda metà del I secolo p.e.v. richiede una seria riconsiderazione dello sviluppo urbano di Interamna Lirenas». 

venerdì 27 settembre 2013

Progetto NANO-ECOTOXICITY
Nanoparticelle, riflettori accesi sugli effetti invisibili

28.09 - La nanotecnologia sta diventando onnipresente. Dai vestiti che indossiamo ai cosmetici che usiamo, fino ai dispositivi elettronici che fanno parte della nostra vita quotidiana. Se la fabbricazione di tali materiali non ha ormai più segreti per l'industria, poco si sa sul loro destino una volta concluso il ciclo vitale. Il progetto NANO-ECOTOXICITY finanziato dall’Ue e coordinato dal Natural Environment Research Council nel Regno Unito ha studiato il loro impatto sugli organismi del suolo. Il suo impatto sulla salute e sull'ambiente è ancora relativamente sconosciuto ed è attualmente l'argomento di accesi dibattiti tra scienziati, industrie, politca e organizzazioni ambientaliste.

NANO-ECOTOXICITY è uno di una serie di progetti dell’Ue che stanno cercando di chiarire le cose. Il team, coordinato dal Claus Svendsen, ha effettuato test di tossicità per valutare l'effetto delle NP di ossido di zinco (ZnO) e argento (Ag) sui lombrichi (Eisenia andrei e Lumbricus rubellus), con lo scopo di far luce sulle principali vie di assorbimento delle NP di metallo in questi organismi. Maria Diez-Ortiz, capo della ricerca del progetto NANO-ECOTOXICITY, parla al Cordis dei risultati ottenuti e di come prevede che questi contribuiranno a migliorare le conoscenze e a creare strumenti che permettano di sviluppare standard per il rischio ambientale e metodologie per la valutazione del rischio. 
E' uscito il n. 532 di Heos.it Settimanale pdf 20 pag 

Si riceve in abbonamento solo € 17,00 annuale
vedi http://www.heos.it/ABBON/INFOABB.HTM
Vedi  Demo ultimo numero 532 venerdì 27 Settembre    http://www.heos.it/File_13_pdf_heos/heos_532Demo_Sett_13.pdf

mercoledì 25 settembre 2013

Il Veneto fa partire il nodo regionale dei pagamenti telematici

25.09 - La giunta regionale ha avviato il progetto del Nodo Regionale dei Pagamenti Telematici realizzato in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale. Si tratta della prima realizzazione fra le Regioni italiane di interconnessione con il Nodo Nazionale dei Pagamenti SPC (Sistema Pubblico di Connettività). Il sistema, che è in via di sperimentazione per alcuni comuni veneti (Venezia, Padova, Feltre), permetterà a cittadini e imprese di accedere in modo semplice e trasparente ai siti delle pubbliche amministrazioni per effettuare pagamenti telematici a favore degli enti.

Uno dei punti forti del progetto è la creazione di una sorta di “gruppo di acquisto” a livello nazionale, costituito da tutte le pubbliche amministrazioni centrali e locali, mediante il quale ottenere commissioni più vantaggiose e quindi minori costi per i cittadini che devono effettuare i pagamenti. L’utilizzo di un unico circuito nazionale per i pagamenti alle pubbliche amministrazioni consentirà inoltre di semplificare le procedure, ridurre i costi, accelerare i tempi per l’evasione delle pratiche.

Il Veneto pertanto è la prima regione italiana a costituire un Nodo Regionale dei Pagamenti Telematici in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale. Il progetto sarà proposto come modello affinché possa essere applicato, riutilizzando soluzioni ed esperienze, su tutto il territorio nazionale.
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Abbassamento del livello del mare ed emersione della “Sella” ponte continentale 
di oltre 20 mila anni fa
La migrazione dell’Homo Sapiens in Sicilia

Ricostruzione al computer del la “Sella sommersa”
il passaggio naturale che univa 

l’Italia peninsulare alla Sicilia in un periodo compreso
 tra 27.000 e 17.000 anni fa
25.09 - Con l’emersione di un ponte continentale tra l’Europa e la Sicilia, in un periodo compreso tra 27.000 e 17.000 anni fa, si può ora spiegare come mai la migrazione sulle coste siciliane dell’Homo Sapiens e di alcuni grandi mammiferi a ridotta capacità natatoria sia avvenuta con ritardo rispetto all’Europa. Si tratta di un’emersione della Sella sommersa dello Stretto di Messina (un ponte roccioso) verificatasi nel corso dell’ultima glaciazione. A differenza di quanto riscontrato nel resto del continente europeo, dove la diffusione dell’Homo Sapiens si colloca in un arco di tempo racchiuso tra 35.000 e 40.000 anni fa, le datazioni al radiocarbonio effettuate sulle ossa di Homo Sapiens rinvenute in Sicilia non superano infatti i 17.000 anni di età. I risultati di una ricerca multidisciplinare coordinata dall’ENEA assieme alle Università di Roma, Napoli, Palermo, Trieste e Messina, al Max Planck Institute di Lipsia, all’Australian National University di Canberra, all’ISPRA e al IAMC-CNR documentano come, nel corso dell’ultima glaciazione il mare si è abbassato fino a creare un ponte. 

martedì 24 settembre 2013

Dall’Olanda membrane di ceramica
per filtrare l’acqua di falda


25.09 - Entro il 2050, circa 4 miliardi di persone vivranno in paesi con scarsità d'acqua. Una previsione che rende urgente la necessità di trovare tecniche innovative per spremere ogni goccia dalle risorse disponibili. Adesso un team di scienziati europei ritiene di avere trovato alcune risposte a questo gigantesco problema. In molti paesi europei, l'acqua potabile proviene dalle falde acquifere. Ciò accade per oltre l'80 percento dell'acqua di rubinetto che esce in Danimarca, Austria, Islanda, Italia e Svizzera. 
Tradizionalmente l'acqua viene pompata in superficie e poi filtrata, proprio come si filtra il caffè, per rimuovere ferro, manganese e impurità. Il problema sorge quando questi filtri devono essere puliti. Il processo prevede il risciacquo con acqua, e durante questa operazione fino al 10 per cento della potenziale acqua potabile può andare perduto essendo semplicemente usata come acqua di scarico. È la convinzione, riporta il Cordis, di André Reigersman, coordinatore del progetto IWEC (“Increased water efficiency with ceramic membrane technology”), finanziato dall'UE, e funzionario capo della PMI olandese RWB Water Services. 
Pubblicato il Rapporto Annuale IEA sull'Energia Eolica 2012
Italia sempre più “ventosa”
Nuove installazioni per oltre 1,2 GW


25.09 - Nel 2012 la capacità di generazione di energia elettrica da fonte eolica a livello mondiale ha avuto un incremento di 45 GW, raggiungendo così un totale di 283 GW e permettendo così di soddisfare oltre il 3 % della domanda mondiale di energia elettrica. Sono questi i primi dati che emergono dal Rapporto Annuale sull'Energia Eolica 2012 (IEA Wind Energy 2012 Annual Report), analisi annuale dei trend energetici da fonte eolica dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.

L’IEA Wind Energy 2012 Annual Report presenta, per ciascuno dei Paesi membri, che rappresentano complessivamente circa lo 85% della potenza eolica globale, informazioni aggiornate sulla potenza eolica installata, sui progressi nel raggiungimento degli obiettivi previsti, sui benefici per l’economia, sugli aspetti che influiscono sulla crescita del settore, sui costi dei progetti e delle macchine, sui programmi d’incentivazione e sui risultati delle attività di ricerca e sviluppo. Tra i dati più significativi del Rapporto 2012 ci sono i record di nuove installazioni eoliche segnati in diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Cina, che hanno aumentato la capacità di generazione di energia elettrica da fonte eolica , di circa 13 GW. Incrementi importanti si sono registrati anche in Germania (+2,4 GW) e Regno Unito (+1,8GW). Un buon risultato ha raggiunto pure l’Italia, che ha registrato nuove installazioni per oltre 1,2 GW. 
Danimarca, si riciclano vecchi mattoni per nuovi edifici

25.09 - Produrre mattoni è un processo che richiede molte risorse e soprattutto molta energia con la conseguente diminuzione di CO2 nell’aria. Al contempo, quando gli esistenti edifici di mattoni vengono demoliti, la maggior parte dei detriti risultanti, che possono contenere parecchie migliaia di mattoni interi, viene inviata in discarica o frantumata. Uno spreco di materiale che si cerca di arginare con il progetto REBRICK (“Market uptake of an automated technology for reusing old bricks”), finanziato dall'UE, che a tale scopo ha sviluppato e dimostrata la fattibilità di un nuovo sistema in grado di smistare in modo automatico i rifiuti delle demolizioni, separando i preziosi mattoni per il loro futuro riutilizzo.

«Ci sono milioni di edifici di mattoni nel mondo», dice al Cordis il coordinatore del progetto REBRICK, Claus Nielsen della Gamle Mursten in Danimarca. Aggiunge: «Ogni volta che uno di questi edifici viene demolito, i mattoni possono diventare parte di un nuovo edificio e di una nuova storia. I mattoni possono facilmente durare per diversi secoli, ma quelli che si trovano nei rifiuti delle demolizioni vengono semplicemente gettati via o, nella migliore delle ipotesi, frantumati e usati come materiale inerte per applicazioni di bassa qualità , ad esempio come strato di base e nella costruzione delle strade».  
Il Veneto candida il Delta del Po 
a Riserva della Biosfera Unesco

24.09 - Il Veneto candida il Delta del Po a Riserva della Biosfera nell’ambito del programma UNESCO “L’Uomo e la Biosfera” (MAB – Man and the Biosphere). Il primo passo è stato formalizzato oggi dalla Giunta regionale con l’approvazione del testo del protocollo d’intesa con l’Ente Parco Regionale del Delta del Po, finalizzato ad attivare le azioni necessarie alla promozione ed allo sviluppo socioeconomico sostenibile del territorio e alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, iniziative funzionali al riconoscimento a Riserva della Biosfera MAB.
“Il Programma “L’Uomo e la Biosfera” MAB è un iniziativa intergovernativa del settore scienze dell’UNESCO che ha per obiettivo principale quello di promuovere l’idea che sviluppo socioeconomico e conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale non siano incompatibili fra di loro, ma conducano allo “sviluppo sostenibile”. Nell’ambito di questo programma è stata costituita una rete mondiale di Riserve della Biosfera, aree comprendenti ecosistemi terrestri, marini/costieri, o una loro combinazione, riconosciute a livello internazionale nella struttura stessa del Programma MAB dell’UNESCO. Le Riserve della Biosfera si pongono come priorità la valorizzazione della biodiversità e l’attività di sviluppo socioeconomico, favorendo la possibilità di svolgere funzioni territoriali multiple improntate allo sviluppo sostenibile.

Nel complesso sistema delle aree protette e riserve di biosfera, l’area protetta del Delta del Po costituisce uno dei più importanti parchi deltizi d’Europa. L’Ente Parco Regionale Veneto del Delta, promotore dell’iniziativa, si assume l’onere di coordinamento della candidatura presso l’UNESCO, anche per il territorio del Delta del Po ricadente nella Regione Emilia-Romagna. Il protocollo d’intesa approvato oggi dalla Giunta riguarda la promozione di iniziative territoriali ed economiche in un’ottica di sviluppo sostenibile, dando particolare rilievo alle attività culturali, agricole, artigianali, commerciali, di pesca e turistiche locali, anche attraverso l’utilizzo del marchio della Riserva della Biosfera MAB UNESCO.
Raffreddare il cibo, storia di tecnologia scienza e cultura

24.09 - I nostri antenati crearono per la prima volta il ghiaccio sciogliendo “salnitro” (nitrato di potassio) in acqua e versando la miscela in bottiglie dal collo lungo che venivano poi girate. Da allora, la gente ha cercato nuovi modi per tenere al fresco il cibo. Una tendenza che alla fine ha dato origine alle tecniche di refrigerazione oggi presenti in quasi tutte le famiglie europee sotto forma di un frigorifero o di un congelatore. Tuttavia la storia del freddo artificiale non è stata mai raccontata sistematicamente... fino ad ora. La ricercatrice Faidra Papanelopoulou e il suo supervisore Kostas Gavroglu, entrambi della facoltà di storia e filosofia all'Università di Atene in Grecia, hanno affrontato questa situazione esaminando le dimensioni scientifiche, tecnologiche e culturali del freddo artificiale nel progetto COLDGR (“Cold goes south. The emergence of refrigeration technologies in the European south. The case of Greece (late 19th-20th centuries”), finanziato dall'UE. 
I progetti Citymove e Cityloc
Consegna merci nelle città Ue: in attesa
di metodi più puliti ed efficienti


24.09 - È sotto gli occhi di tutti ogni giorno: il trasporto merci urbano concorre in modo importante alla congestione del traffico nelle città in tutta Europa. Conseguenze: rallentano le consegne, aumentano i costi per i corrieri si allungano i tempi di attesa per i clienti. Per ridurre i problemi causati dalla presenza di troppi camion sulle strade per effettuare le consegne, l'UE sta cercando soluzioni mediante il finanziamento di progetti di ricerca come CITYMOVE (“City Multi-Role Optimised Vehicle”) e CITYLOG (“Sustainability and Efficiency of City Logistics”). I due progetti sono stati coordinati dal Centro Ricerche Fiat a Torino. Il team CITYMOVE ha sviluppato e testato un veicolo per le consegne versatile, più adatto per lavorare in aree congestionate rispetto ai furgoni commerciali non per uso specifico usati oggi. Risultato: consegne più sicure ed efficienti e meno inquinamento. Il team ha studiato l'utilizzo di veicoli modulari, con progetti che prevedono un telaio in grado di contenere unità di carico o scatole intercambiabili, e una struttura ottimizzata più adatta per le strette strade cittadine. Si sono concentrati sull'incremento della sicurezza e sulla riduzione di inquinamento, rumore, consumo di carburante e costi di esercizio. 
Una barriera termica autoriparante ridà nuova vita 
alle turbine a gas

24.09 - I ricercatori della TU Delft, nei Paesi Bassi, hanno sviluppato rivestimenti a barriera termica (TBC) autoriparanti per migliorare l'efficienza dei motori delle turbine a gas. I TBC sono stati testati in motori di aerei, ma possono anche essere usati sulle navi, nei sottomarini e persino per produrre energia elettrica. I ricercatori impegnati nel progetto per i rivestimenti a barriera termica autoriparanti chiamato SAMBA (“Self-Healing Thermal Barrier Coatings for Prolonged Lifetime”), volevano sviluppare un sistema per applicare nuovi TBC ceramici sulle parti più critiche dei motori. Questo consentirebbe agli operatori di spingere i motori oltre il punto di fusione dei componenti strutturali. Permettendo più alte temperature di operazione, i rivestimenti ceramici potrebbero far risparmiare alle aziende carburante e ridurre le emissioni di CO2. 
Messo a punto dai ricercatori dell’università Sapienza di Roma
In arrivo il liquido che non può cristallizzare

24.09 - Il suo mondo è quello della materia soffice ma servirà a realizzare materiali innovativi con proprietà elettriche, meccaniche e ottiche controllabili. La ricerca, condotta da un team dell’università Sapienza di Roma. Lo stato liquido della materia, come studiato a scuola, è uno stato intermedio tra la fase gassosa e la fase solida, esistente soltanto in un determinato intervallo di temperature. L’acqua, per esempio, a 0°C diventa ghiaccio e a 100°C si trasforma in vapore. Ma questa legge vale in tutte le situazioni? In un articolo appena pubblicato su Nature Physics, Frank Smallenburg e Francesco Sciortino del dipartimento di Fisica di Sapienza, dimostrano che nel mondo della materia soffice i liquidi possono essere più stabili dei solidi e non cristallizzare mai.

La materia soffice è l’insieme di quelle sostanze come i gel, le schiume o le creme che sono troppo dense per essere dei liquidi e troppo morbide per essere dei solidi. Tra queste ci sono i colloidi, soluzioni di particelle della dimensione da 10-20 nanometri fino al micron disperse in un liquido o in un gas. Gli studiosi della materia soffice sono riusciti a “costringere” le particelle colloidali sintetizzate in laboratorio a comportarsi come atomi cioè ad aggregarsi in molecole di dimensioni nano o microscopiche, realizzando strutture complesse che imitano, a scale di grandezza maggiore, ciò che avviene spontaneamente nella fisica atomica e molecolare. 
Esperimenti al CnrNano di Modena
Elettroni intrappolati in un nanotubo di cristallo
La struttura era stata teorizzata 80 anni fa


24.09 - Nel mondo della fisica esistono fenomeni esotici predetti dalla teoria i quali, però, rimangono a lungo sfuggenti alla prova del banco di laboratorio: il “cristallo di Wigner” era uno tra questi. A rendere concreto l’esotico sfuggente è stato un gruppo internazionale di ricercatori, tra i quali fisici dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (CnrNano) di Modena. I ricercatori hanno realizzato un esperimento che permette di osservare e misurare con certezza una coppia di elettroni “cristallizzati” all'interno di un nanotubo di carbonio. Il risultato, frutto di una collaborazione tra CnrNano, Weizmann Institute e Cornell University, è descritto sulla rivista Nature Physics. 

lunedì 23 settembre 2013

Canale di Drake, un enorme scambiatore sottomarino di CO2

23.09 - Si nasconde nelle profondità (4.000 metri) del burrascoso Canale di Drake che divide la punta meridionale del Sud America dal continente Antartico, il grande “frullatore” di CO2 capace di influenzare l'intero clima mondiale. Il fenomeno è stato scoperto da un gruppo di ricercatori britannici coordinato dall'Università di Exeter il cui lavoro è stato pubblicato su Nature. per arrivare a scoprire il fenomeno, gli scienziati hanno rilasciato nelle acque una serie di traccianti chimici non tossici e hanno seguito per anni il loro percorso. In tal modo i ricercatori hanno scoperto che la particolare conformazione geologica del fondo produce una miscelazione di grandi volumi di acque superficiali con quelle più profonde.

Il movimento è praticamente invisibile in superficie, ma i suoi effetti si ripercuotono sull'intero pianeta. L’oceano risucchia l'anidride carbonica dall'atmosfera, la mescola nelle acque superficiali e successivamente scende nelle profondità marine del Canale di Drake dove viene miscelata e quindi rimossa. È stato così scoperto che variazioni di questo effetto scambiatore possono innescare cambiamenti nel movimento delle correnti oceaniche che hanno il compito di “distributori” il calore su tutto il pianeta. Lo studio britannico aggiunge un nuovo mattone nelle conoscenze necessarie per definire modelli climatici sempre più affidabili. 
Fitonutrienti, le difese naturali contro le malattie
23.09 - Sono in costante aumento gli studi scientifici che dimostrano come l'assunzione attraverso la dieta di flavonoidi e degli acidi fenolici connessi può ridurre l'incidenza di malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari (la principale causa di morte in Europa) e alcuni tipi di cancro, ictus, allergie, malattie epatiche e infiammazioni. Tuttavia non si è ancora riusciti a comprendere in che modo i fitonutrienti lavorino e non si conoscono i loro livelli in alimenti diversi, e questo ha limitato il progresso nel determinare i loro effetti per la salute. Inoltre, gran parte della ricerca in questo settore è finanziato da aziende alimentari che sperano di promuovere i propri prodotti, e quindi a volte manca di giudizio critico. I flavonoidi sono fitonutrienti che si trovano nella frutta e verdura, tra cui mele, cipolle e pomodori. Essi fanno storicamente parte della dieta umana di base. Il ridotto consumo di frutta e verdura a cui si assiste oggi potrebbe contribuire alla crescente incidenza di malattie croniche.
è colpa di un gene se siamo mancini o destrimani
23.09 - Uno studio genetico ha identificato un processo biologico che influenza se ci sono destrimani o mancini. Scienziati delle Università di Oxford, St Andrews, Bristol e il Max Plank Institute di Nijmegen, nei Paesi Bassi, hanno trovato correlazioni tra manualità e una rete di geni coinvolti nella creazione di asimmetria sinistra-destra in via di sviluppo degli embrioni. «I geni sono coinvolti nel processo biologico attraverso il quale uno dei primi movimenti di embrioni, dall'essere una palla rotonda di cellule diventa un organismo in crescita, con un lato destro e uno sinistro» ha spiegato all’Oxford News il primo autore della William.
Olanda, coltivate sui topi fabbriche di insulina
23.09 - Un gruppo di ricercatori dello Hubrecht Institute (Olanda) hanno dimostrato che è possibile indurre il pancreas a produrre cellule staminali che possono essere coltivate in strutture tridimensionali, diventando così fabbriche di insulina. L'esperimento è stato condotto su cellule di topo. L'esperimento è stato pubblicato sulla rivista del Laboratorio europeo di Biologia molecolare.
Bel Paese, tra 10 anni boom di ultracentenari
23.09 - Oggi vive in Italia l'uomo più vecchio al mondo, Arturo Licata, poeta-minatore 111enne di Enna. Entro dieci anni gli esperti prevedono un aumento di ben 90 volte la quota degli over 80, e di 150 volte quella degli ultracentenari. L’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo e stiamo incalzando il Giappone che attualmente detiene il primato di longevità.
Obesità in gravidanza: rischi triplicati
23.09 - In uno studio delle università di Aberdeen e Edimburgo pubblicato dalla rivista Bjog si afferma che le donne in gravidanza con un indice di massa corporea (Bmi) troppo alto o troppo basso hanno un maggior rischio di complicanze, di cure ospedaliere, rappresentando in tal modo un costo più alto per il sistema sanitario. I dati mostrano che il rischio cresce con il Bmi per cui le donne obese hanno un rischio triplo (7,8%) di ipertensione e diabete. Nello studio sono state esaminate 110 mila donne.
Italia, ogni 10 minuti 1 malato di Alzheimer
23.09 - Sconfortanti i dati emersi dall'International Alzheimer's Disease Physicians Survey”. Per l'Italia si prevede che ogni 10 minuti un italiano si ammali di Alzheimer, per un totale ad oggi di 7-800 mila casi, che saranno doppi nel 2020 e tripli nel 2050. Nei prossimi 30 anni in Italia vi saranno oltre 3 milioni di persone che avranno bisogno di cure e di assistenza totale. Ad oggi inoltre si registra una mancata diagnosi iniziale nel 43% dei casi. Mancano pure test diagnostici, farmaci incisivi e la formazione per familiari e badanti. 
Sensibile ai comandi vocali l’elefante chiede aiuto all’uomo

23.09 - Gli elefanti non sono in grado di riconoscere i segnali visivi forniti da esseri umani, ma sono sensibili ai comandi vocali. Lo ha accertato un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista scientifica PLoS One i cui risultati possono avere un impatto diretto sui futuri protocolli internazionali per la tutela degli elefanti in pericolo di estinzione in questo secolo a causa di un aumento del bracconaggio da parte dell’uomo. Lo studio, condotto da Joshua Plotnik dell'Università di Cambridge e fondatore del Think Elephants International, una organizzazione no-profit che si sforza di promuovere la conservazione degli elefanti attraverso la ricerca scientifica, la programmazione dell'istruzione e collaborazioni internazionali, è stato progettato in collaborazione con gli studenti di 12-14 anni, delle scuole medie di New York (Usa).

venerdì 20 settembre 2013

E' uscito il n. 531 di Heos.it Settimanale pdf 20 pag 


Si riceve in abbonamento solo € 17,00 annuale
vedi http://www.heos.it/ABBON/INFOABB.HTM
Vedi  Demo ultimo numero 531 venerdì 20 Settembre    http://www.heos.it/File_13_pdf_heos/heos_531Demo_Sett_13.pdf

mercoledì 18 settembre 2013

“CREATIVELITTLESCIENT”, il progetto Ue che parte dalla scuola dell’infanzia
Scienza, matematica, creatività e innovazione

fanno sempre la differenza
18.09 - In un'economia ad alta tecnologia che si globalizza velocemente le conoscenze scientifiche e matematiche sono più importanti che mai per l’intera Europa. Allo stesso tempo, alti livelli di creatività e innovazione, spesso ed erroneamente viste come le antitesi di scienza e matematica, rappresentano risorse ugualmente importanti. Massimizzare il potenziale in tutte queste aree, ovvero in scienza, matematica, creatività e innovazione, deve essere una priorità per l'Europa se essa vuole continuare a competere nel XXI secolo in posizione di primo piano nel contesto mondiale. Senza dubbio, secondo il parere della maggior parte delle persone, il posto dove iniziare è nell'istruzione della prima infanzia. Ma i programmi e i corsi per promuovere l'eccellenza in queste aree cruciali durante la prima infanzia variano ampiamente in tutta Europa, e così anche il loro impatto. 
Scatti “iperspettrali” per difendere l'agricoltura

Sopra, nella foto, la fotocamera iperspettrale
montata sotto l'ala del velivolo utilizzato
per la ricerca (foto fraunhofer.de/)
18.09 - Una fotocamera in volo capace di fotografare le condizioni di alcune colture su una vasta estensione di terra potrebbe fornire agli agronomi le informazioni di cui hanno bisogno per migliorare la produzione. Questo avviene perché la fotocamera in questione, invece di registrare semplicemente un'immagine dei campi dall'alto, è in grado di guardare direttamente dentro le colture stesse. Attraverso questo nuovo strumento, sviluppato da ricercatori dell'Istituto Fraunhofer per la gestione di fabbrica e l'automazione IFF a Magdeburgo, in Germania, si possono controllare principalmente le colture di viti e mais. Si tratta di un software progettato appositamente che è in grado di elaborare dati provenienti da una fotocamera iperspettrale, in modo da analizzare in modo più preciso le “qualità interne” presente nella coltura esaminata. L'imaging iperspettrale, come gli altri imaging spettrali, raccoglie ed elabora le informazioni provenienti da tutto lo spettro elettromagnetico. Questo significa che la fotocamera è in grado di scansionare la composizione biochimica delle colture e di fornire una visione d'insieme di ogni componente presente. I dati grezzi provenienti dalla fotocamera vengono così inviati al laboratorio, dove vengono analizzate le concentrazioni delle componenti rilevanti per l'utente. 
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Auto, strutture più leggere e robuste con il laser
18.09 - Progettare veicoli leggeri e sicuri in caso di incidente è una delle principali sfide che l'industria altamente competitiva delle automobili deve affrontare. Le preoccupazioni ambientali e l'opinione pubblica indicano sempre di più la necessità per i costruttori di automobili di abbandonare i veicoli pesanti assetati di carburante per andare verso modelli più leggeri e parsimoniosi nei consumi. Il passaggio verso veicoli leggeri e sicuri in caso di incidente è in parte responsabile della crescente popolarità delle automobili ibride sulle strade europee, anche se la necessità di soddisfare la legislazione europea riguardante le emissioni di carbonio, riducendo allo stesso tempo i costi di produzione, ha portato allo sviluppo di una tecnologia di costruzione leggera che renda possibile ridurre il peso del veicolo garantendo un'adeguata sicurezza in caso di incidente. Questa innovazione, sviluppata da ricercatori che lavorano all'Istituto Fraunhofer per le tecniche dei materiali e le tecniche laser IWS a Dresda, in Germania, mira agli obbiettivi contrastanti della progettazione di un veicolo snello ma che mantenga allo stesso tempo la sicurezza dei suoi occupanti impiegando un nuovo approccio costruttivo di “rinforzo laser locale”.  
CloudWATCH, il guardiano Ue
della “nuvola” sicura e semplificata
18.09 - Facilmente accessibile, scalabile ed efficace dal punto di vista dei costi. Non c'è dubbio che il rapido aumento dei servizi cloud-based abbia cambiato l'informatica sia per i consumatori che per le aziende. Anche se i potenziali benefici del cloud computing, la “novola”, sono enormi, le preoccupazioni riguardanti la sicurezza online rimangono una barriera al suo pieno sfruttamento. Il cloud computing implica l'archiviazione remota e l'uso di dati o software a cui si accede attraverso la rete. Se ad esempio si ha un indirizzo e-mail con un servizio basato sul web o si possiede un account su un social media allora si è già entrati in contatto con la cloud. Tuttavia attualmente, l'Europa manca di un approccio armonizzato alle politiche relative al cloud computing e questo pone un freno all'innovazione nello sviluppo della tecnologia cloud. Per affrontare le trappole di un cloud computing è stato lanciato il progetto CloudWATCH. Scopo: fornire standard e migliori pratiche per i fornitori di servizi e per gli utenti in tutta Europa. 
De-materializzazione, rivoluzione in arrivo 
per le macchine utensili
18.09 - Dai torni e piallatrici alle tagliatrici e smerigliatrici, in passato le macchine utensili hanno aiutato a porre l'Europa all'avanguardia nella manifattura e a rimanere indispensabile per molte industrie, tra cui quelle aerospaziale, automobilistica, della produzione energetica e dei prodotti medicinali. Tuttavia, queste macchine tradizionali consumano moltissima energia. Un fatto che non solo è insostenibile, ma che comporta anche dei costi alti per gli operatori, la maggioranza dei quali sono piccole o medie imprese. Di fronte alla crescente concorrenza estera oltre che alle preoccupazioni ambientali, un team di ricercatori sta fornendo alle aziende europee le conoscenze di cui hanno bisogno per rendere più competitiva l'industria delle macchine utensili in Europa. 
Reti elettriche a rischio collasso con le auto a batteria
18.09 - Le vendite di veicoli completamente elettrici e di veicoli elettrici ibridi plug-in sono in costante crescita in molte parti del mondo, compresa l'Europa dove la richiesta si sta sviluppando a macchia di leopardo con i paesi nordici in testa. Si tratta di veicoli a motore, comprese le auto personali, che possono essere ricaricati da una fonte di energia elettrica esterna, come ad esempio una presa a muro o una colonnina di ricarica situata in un luogo pubblico. In un prossimo futuro questo sistema di trasporto sarà sempre più diffuso. Considerato che questo scenario contraddistinguerà il nostro futuro prossimo, la domanda spontanea è: le reti elettriche europee sono pronte ad affrontare un grande afflusso di questi veicoli ecologici? La risposta è tendenzialmente negativa. 

lunedì 16 settembre 2013

La nave Concordia riportata in verticale all'alba

La lenta rotazione della nave Concordia
fino alla sue messa in verticale
(foto Ansa.it)
17.09 - L'annuncio ufficiale è arrivato alle 4 di questa mattino: terminati dopo 19 ore i lavori di rotazione e messa in verticale (parbuckling) della Concordia. Il relitto è così tornato in asse davanti alle telecamere di tutto il mondo. Lo scafo non galleggia da solo ma si appoggia su una enorme piattaforma di metallo costruita in questi mesi dai sommozzatori. L'annuncio ufficiale è stato dato dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli insieme ai responsabili del progetto per la Costa, Franco Porcellacchia, e per il consorzio Micoperi, Sergio Girotto. In mare, intanto, le imbarcazioni di appoggio alle operazioni suonavano le sirene.
«Meglio di così non poteva andare», ha detto Porcellacchia. Anche sotto l'aspetto ambientale. «Non credo che sarà una bomba ecologica», ha sottolineato Maria Sargnetini, presidente dell'osservatorio. Pochi minuti dopo, accolto come una star, insieme al suo team è sbarcato sull'Isola Nick Sloane, il senior salvage master della Titan Micoperi, che ha diretto le operazioni di rotazione della Concordia, gestendole da una control room galleggiante a pochi metri dal relitto. Le operazioni sono costate complessivamente 600 milioni di dollari.
La messa in asse della nave è il primo passo per portarla via dal Giglio ma bisognerà aspettare la  prossima primavera. Adesso occorre mettere in sicurezza la Concordia per dare modo ai tecnici di entrarvi e iniziare i lavori. La priorità è la ricerca dei due corpi ancora dispersi, quelli di un uomo e una donna.

La Concordia al comando di Francesco Schettino naufragò il 13 gennaio 2012 all'Isola del Giglio a causa di una manovra errata che provocò 30 morti e due dispersi. La nave è di proprietà della compagnia di navigazione italiana Costa Crociere, parte del gruppo anglo-americano Carnival Corporation & plc.
Riprogrammate nell'organismo
In topi vivi le cellule sono tornate bambine
16.09 - Per la prima volta al mondo cellule adulte sono state trasformate direttamente in topi vivi in cellule bambine simili alle staminali embrionali. L’esperimento è stato eseguito da un gruppo di scienziati del Centro spagnolo per la ricerca sul cancro (Cnio). I ricercatori hanno riprogrammato nei topi vivi cellule di alcuni organi e tessuti portandole a uno stato primitivo mai osservato prima. Si tratta di un altro tassello messo giù nella lunga marcia di avvicinamento verso la medicina rigenerativa, ossia la possibilità di riparare lesioni di organi, ad esempio nel cuore o nel cervello, senza ricorrere a trapianti cellulari. I ricercatori hanno usato la stessa “ricetta” messa a punto dal premio Nobel, Shinya Yamanaka, basata su un cocktail di quattro geni capace di far compiere alle cellule adulte un viaggio indietro nel tempo, fino a diventare cellule primitive chiamate Staminali pluripotenti indotte (Ips). Il cocktail, basato sui geni Oct4, Sox2, Klf4 e c-Myc, finora era sempre stato utilizzato in provetta.

I geni sono stati attivati nei topolini attraverso un semplice antibiotico sciolto nell'acqua e dato da bere agli animali. Una volta che la sostanza ha acceso i geni, alcune cellule adulte di tessuti e organi, come rene e stomaco, hanno cominciato a “regredire” dal loro sviluppo evolutivo percorrendo un viaggio all'indietro fino a diventare cellule bambine. Le cellule prodotte sembrano più simili alle cellule staminali embrionali rispetto alle “pluripotenti indotte” create in provetta. Inoltre, le cellule riprogrammate nei topi vivi mostrano la capacità di differenziarsi in più tipi cellulari rispetto alle pluripotenti indotte. Il prossimo obiettivo è vedere se queste nuove cellule staminali siano in grado di generare in modo efficace diversi tessuti, come quelli di pancreas, fegato o reni.
Dagli atomi nuovi indizi sull’evoluzione dell'Universo
e i suoi difetti
16.09 - Il ghiaccio che si fonde sotto i raggi del sole o le pozzanghere che congelano nelle sere più fredde sono solo due esempi di transizioni di fase tra acqua e ghiaccio al variare della temperatura che possiamo facilmente osservare. Analoghi fenomeni avvengono in varie forme e ambiti della natura, dalla cosmologia alla fisica atomica, dal magnetismo alla fisica dei cristalli liquidi. Il team di ricercatori del nuovo laboratorio del Centro Bec (BOSE-EINSTEIN CONDENSATION )– iniziativa congiunta tra Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr) e Dipartimento di fisica dell'Università di Trento – ha osservato i “difetti” che si formano in una transizione di fase di un gas di atomi ultrafreddi, analoghi a quelli che potrebbero essersi formati nei primi istanti di vita dell’Universo. Lo studio dei ricercatori Gabriele Ferrari e Giacomo Lamporesi di Ino-Cnr e del professor Franco Dalfovo dell’Università è stato pubblicato su Nature Physics. Al riguardo Ferrari spiega: «Le prime transizioni di fase avvennero subito dopo il Big Bang. A seguito di questa esplosione primordiale l'Universo si sarebbe rapidamente espanso cambiando profondamente le condizioni di densità e temperatura e attraversando le temperature critiche che distinguono diversi stati della materia. La teoria introdotta nel 1976 dal fisico inglese Tom W. B. Kibble ipotizza che il passaggio rapido attraverso una transizione di fase desse luogo alla formazione di “difetti” la cui esistenza può giocare un ruolo importante sulla successiva evoluzione dell'Universo». 
Diamanti da laboratorio trasformano l'energia solare
in potenza elettrica
16.09 - Si costruiranno diamanti artificiali a basso costo per produrre energia dal Sole. Gli esperimenti sono in corso nei laboratori dell'Istituto di Metodologie Inorganiche e dei Plasmi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Imip-Cnr). I diamanti artificiali sono alla base di una nuova tecnologia che trasforma l'energia solare in energia elettrica. La tecnologia, nata nell'ambito del progetto europeo Ephestus (Enhanced Energy production of Heat and Electricity by a combined Solar Thermionic-Thermoelectric Unit System), è stata presentata da Daniele Maria Trucchi dell'Imip-Cnr al congresso di Fisica della Materia (FisMat2013) che si è tenuto a Milano. Perché il diamante? Due i motivi. Il diamante ha una grande capacità di emettere elettroni quando viene sottoposto ad alte temperature; in laboratorio si possono realizzare diamanti con la struttura adatta alle esigenze e a costi contenuti, ossia un euro per centimetro quadrato. Costi che si abbasserebbero se il prodotto fosse fabbricato a livello industriale. 

Un’arachide nel centro della Via Lattea

Sopra, la mappa tridimensionale del rigonfiamento
centrale della nostra galassia, la Via Lattea,
prodotta dagli astronomi dell’Eso
16.09 - Due equipe di astronomi hanno usato dati provenienti dal telescopio VISTA dell'ESO (European Southern Observatory) insieme alla misura del moto di centinaia di stelle deboli del rigonfiamento galattico, per costruire la miglior mappa tridimensionale di sempre della regione centrale della Via Lattea. Hanno così scoperto che la regioni interne assumono un aspetto simile a un'arachide, oppure a una X a seconda dell'angolo di visuale. Una delle zone più importanti e massicce della galassia è il rigonfiamento galattico: questa enorme nube di circa dieci miliardi di stelle si estende per migliaia di anni luce, ma la sua struttura e la sua origine non sono mai stati compresi adeguatamente. Sfortunatamente, dal nostro punto di vista all'interno del disco galattico, la visuale sulla regione centrale - a circa 27.000 anni luce di distanza - è disturbata da dense nubi di gas e polvere. Gli astronomi possono vedere meglio il rigonfiamento galattico osservandolo a lunghezze d'onda maggiori, come quelle della radiazione infrarossa, che può penetrare le nubi di polvere. 

sabato 14 settembre 2013


Il “cattivo” drone diventa “e-Juba”, piccione elettronico 
e corriere medico 
Sopra, due velivoli senza pilota (Droni)
modificati  per trasporto medicinali

14.09 - La tecnologia sviluppata per la guerra convertita al sostegno delle popolazioni più povere del pianeta. Un’azienda californiana sta sfruttando la tecnologia dei grandi aerei militari senza pilota per trasformarli in “piccioni viaggiatori robotici” capaci di trasportare medicine nelle regioni più remote, oppure campioni di sangue dai villaggi più lontani ai laboratori per le analisi. Nel sud dell’Africa molti ospedali sono situati in aree remote. Possono essere raggiunti solo viaggiando su strade sterrate che diventano impraticabili con la pioggia. Anche in condizioni climatiche ottimali il viaggio verso il laboratorio più vicino molto spesso è lungo e difficile per i corrieri, i taxi o le ambulanze che trasportano medicine. In questi casi i ritardi nella consegna possono diventare fatali nel trattamento di malattie come la tubercolosi.
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Università di Oxford (Regno Unito) Individuata nei re di Abydos  la prima dinastia
 
Nuove indagini “ringiovaniscono”  l’antico Regno d’Egitto

Tombe monumentali del Cimitero Reale
 di Abydos, nell'Alto Egitto, dove sono sepolti
i re della prima dinastia dell'Egitto
 (foto ox.ac.uk/) 
14.09 - Per la prima volta, un team di scienziati e archeologi è stato in grado di impostare una linea temporale convincente sui primi otto sovrani dinastici dell'antico Egitto. Fino ad ora non esisteva una cronologia verificabile del periodo e del processo storico che portò alla formazione dell’antichissimo regno d’Egitto. Adesso la cronologia dell’Egitto più antico, quello compreso tra il 4500 e il 2800 p.e.v. è stata accertata. Un risultato ottenuto dai ricercatori del dipartimento di Archeologia dell’Università di Oxford (Regno Unito) . Per le loro indagini hanno utilizzato modelli matematici combinati con i nuovi dati forniti dalla datazione al radiocarbonio e dalle testimonianze archeologiche più significative. Oltre cento datazioni al radiocarbonio sono state ottenute dall’analisi di campioni di capelli, ossa e vegetali rinvenuti in diversi siti considerati strategici, tra cui tombe di re e sepolture circostanti. I risultati sono pubblicati sulla rivista “Proceedings The Royal Society A”.
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Nanotubi di carbonio per trasferire medicine contro il cancro
14.09 - I nanotubi di carbonio - piccolissimi tubi di lamine di carbonio arrotolate - racchiudono un grande potenziale per portare calore terapeutico, farmaci e sensori medici direttamente dove sono necessari per attaccare le cellule cancerose. I nanotubi di carbonio (CNT) hanno un diametro di appena un paio di nanometri e sono lunghi alcuni micron. Il loro potenziale come sistemi di trasferimento di farmaci e sensori per la diagnosi e la terapia a livello cellulare è stato il centro di interesse del progetto CARBIO (“Multi-functional carbon nanotubes for biomedical applications”), finanziato dall'UE.
I partner del progetto hanno identificato il potenziale dei CNT in quanto sistemi di trasferimento di farmaci e sensori per la diagnosi e la cura a livello cellulare. Una volta arrotolati in tubi, i CNT possono contenere farmaci, sensori o elementi riscaldanti. I farmaci sono incapsulati da gusci di carbonio protettivi che impediscono il contatto tra i farmaci e gli altri tessuti. Il contenuto può essere così trasferito in modo sicuro in punti specifici del corpo umano, raggiungendo in modo efficiente le cellule.
Batteri intestinali e predisposizione all’obesità
14.09 - I microrganismi ospitati dal nostro organismo potrebbero avere conseguenze significative per la comparsa dell'obesità. Questa scoperta potrebbe cambiare il modo in cui la medicina tratta questa malattia, che si prevede colpirà oltre 700 milioni di adulti nel mondo entro il 2015. Ma ciò che più conta, potrebbe fornire ai medici un semplice test per individuare le persone maggiormente a rischio. La scoperta è frutto del lavoro dei ricercatori del progetto METAHIT (“Metagenomics of the Human Intestinal Tract”). Hanno riscontrato che i soggetti con una scarsa quantità di batteri intestinali presentavano il più alto rischio di sviluppare malattie legate all'obesità come il diabete di tipo II e l'aterosclerosi. Anche se le cause dell'obesità sono in parte dovute a fattori esterni, come uno stile di vita sedentario e la facilità di accesso a cibi altamente energetici, è anche ampiamente riconosciuto il ruolo svolto dai fattori genetici.
Tuttavia, sembra che la genetica giustifichi solo in minima parte l'aumento dell'obesità. Questo è il motivo per cui gli scienziati si sono chiesti se anche le variazioni nel microbioma, ovvero il genoma globale di tutti i microrganismi che ospitiamo nel nostro corpo, potessero avere effetti sulla comparsa dell'obesità oltre alle variazioni nel genoma umano. 
Riparato dopo l’infarto il cuore dei topolini
14.09 - Alcuni ricercatori dell'istituto Karolinska di Stoccolma (Svezia) hanno creato una molecola che una volta iniettata nell'organismo sprona le cellule a rigenerare un nuovo tessuto cardiaco riparando il cuore danneggiato. La molecola è stata sperimentata con successo nei topolini che avevano avuto un infarto. Basta solo una iniezione per produrre la quantità giusta del fattore di crescita necessario denominato VEGFA per riparare il cuore malato.
Il melanoma Ko con speciali “spugnette”
14.09 - Iniziata la prima sperimentazione clinica di un nuovo vaccino antimelanoma, il più temibile tumore della pelle. Il vaccino viene applicato sotto la pelle attraverso dischetti di materiale spugnoso imbevuti di un cocktail di principi attivi contenenti antigeni personalizzati del paziente. Una volta penetrato nella cute il vaccino riprogramma il sistema immunitario del paziente. La ricerca è stata condotta da un gruppo di scienziati della Harvard University di Boston. La prima sperimentazione clinica durerà fino al 2015.
Il repellente che ci rende inodori alle zanzare
14.09 - Un gruppo di ricercatori del dipartimento statunitense di ricerca ha presentato in occasione del convegno della Società Americana di Chimica un loro studio in cui sono state messe a punto sostanze repellenti in grado di neutralizzare l'olfatto delle zanzare. Malaria, encefaliti e altre malattie provocati da punture di zanzare sono responsabili di oltre un milione di morti l'anno nel mondo.
Il Virus aviaria H7N9 può essere pandemico
14.09 - All'università Erasmus di Rotterdam (Olanda) un gruppo di scienziati ha scoperto che il visus dell'influenza aviaria H7N9 ha la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. è stato osservato che il virus può attaccarsi sia alle alte vie respiratorie sia a quelle più profonde. Una caratteristica che finora non era mai stata osservata in altri virus dell'aviaria del tipo A. La ricerca è stata pubblicato sulla rivista The American Journal of Pathology.

venerdì 13 settembre 2013


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mercoledì 11 settembre 2013

La rassegna giunta alla sua sesta edizione si sviluppa tra 13 e il 21 settembre. Nove giorni dedicati al tema “Venezia in terraferma. Il Nordest e le ville venete nel sistema Europa"
Al via il festival delle Ville Venete

11.09 - Conversazioni, tavole rotonde, convegni, ma anche concerti, spettacoli teatrali, degustazioni, visite guidate, ospiti d'eccezione - come l'attore Ugo Pagliai - e molto altro ancora. E’ quanto si potrà “gustare” in occasione della sesta edizione del Festival delle Ville Venete, la rassegna che tra il 13 e il 21 settembre prossimi farà tappa in alcune delle principali dimore storiche di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Saranno nove giorni dedicati ad approfondire il tema
“Venezia in terraferma. Il Nordest e le ville venete nel sistema Europa” e a far conoscere questo patrimonio culturale unico al mondo. La manifestazione è stata presentata oggi a Palazzo Balbi a Venezia dal vicepresidente della Regione e assessore alla cultura Marino Zorzato e dalla presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete (IRVV) Giuliana Fontanella. Grazie all'Associazione Ville Venete sono in programma anche manifestazioni collaterali che spazieranno dalla musica alla danza, dal teatro alle visite guidate, dando vita così ad un prodotto culturale e turistico assolutamente singolare.

“L’obiettivo del festival – ha detto Zorzato – è far conoscere le ville venete, ma anche l’attività svolta dall’istituto, soprattutto in questi ultimi tre anni Un’attività collegata sempre più strettamente con la promozione turistica del territorio veneto".
Il turismo delle città d’arte ha registrato, in controtendenza, una forte crescita grazie agli ospiti stranieri. Un turismo diverso da quello tradizionale, che spende di più 125/140 euro al giorno contro i 65/75 del turista tradizionale ma che vuole anche qualcosa in più. I turisti stranieri sono quindi una risorsa straordinaria che porta circa 5 miliardi di euro all’anno in Veneto dimostrando grande apprezzamento per iniziative come l’ospitalità in villa.

Da parte sua la presidente Fontanella ha ricordato che, anche grazie all’impegno dei proprietari delle ville, le azioni di conservazione e valorizzazione dell’IRVV hanno promosso in 55 anni di attività oltre 1.900 interventi e finanziamenti per circa 300 milioni di euro. "Circa l’80% delle ville è di proprietà di privati. Le ville venete nel tempo sono diventate un punto di riferimento di una nuova economia, che guarda all’accoglienza e ad un nuovo turismo. Lo spirito del festival parte da queste considerazioni – ha concluso - per proporre al pubblico tutto quello che una villa potrebbe offrire dal punto di vista culturale". Nel corso della manifestazione verrà presentato anche il premio “Ville venete per l’Europa”.
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