28.09 - Sono decine di milioni in tutta Europa le
persone che soffrono di una qualche forma di problemi di udito. Queste
complicazioni vanno da un bambino ogni 1.000 che nasce sordo, ai tanti soggetti
il cui udito si deteriora con l'invecchiamento. Il progetto EUROHEAR (“Advances
in hearing science: from functional genomics to terapie”), finanziato dall'UE,
intende ampliare la comprensione medica della perdita dell'udito e del suo
trattamento. Un sessantacinquenne ogni tre subisce una perdita dell'udito tale
da ostacolare la normale conversazione.
Nonostante non ci sia una cura per la maggior
parte delle forme di problemi uditivi, in molti casi le protesi come gli
apparecchi acustici e gli impianti cocleari possono aiutare a migliorare
l'udito. Gli obbiettivi del team di ricerca erano: identificare i geni coinvolti
nella comparsa sia precoce sia tardiva dei problemi uditivi; comprendere i
meccanismi alla base dell'udito normale e di quello danneggiato; sviluppare
strumenti per prevenire e curare i problemi uditivi. La ricerca condotta
nell’ambito del progetto, che è stato guidato dall'Istituto francese della
sanità e della ricerca medica, si è concentrata soprattutto sulla coclea, una
struttura a spirale che si trova in profondità nell'orecchio interno.
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