30.09 - Negli impianti agro-biogas la produzione
di energia rinnovabile avviene estraendo il gas prodotto durante la
fermentazione anaerobica di concime animale, mescolato con rifiuti organici
provenienti dal settore alimentare. Un sottoprodotto di questo processo di
fermentazione è un denso rifiuto liquido chiamato “digestato”, difficile da
gestire ma ricco di materia organica e minerali. A tale riguardo il progetto
WAVALUE (“High added value eco-fertilisers from anaerobic digestion effluent
wastes”), finanziato dall'UE, ha il compito di dimostrare un processo
industriale efficiente in termini di costi per produrre una nuova gamma di
fertilizzanti sostenibili, con il digestato come componente principale. Aritz
Lekuona della EKONEK Innovacion en Valorizacion de Subproductos, coordinatore
del progetto, spiega al Cordis: «Il volume e il contenuto di azoto del digestato
prodotto nel processo di estrazione del biogas sono molto simili a quelli dei
rifiuti originali trattati. Oggi, malgrado le norme esistenti, questo materiale
viene spesso sparso come fertilizzante sui campi agricoli vicino agli impianti a
biogas dove è prodotto, ma questa non è sempre la strategia ottimale poiché il
suo elevato contenuto di sostanze nutrienti causa l'inquinamento del suolo e
dell'acqua, ossia l'eutrofizzazione. Si tratta di una pratica anche
relativamente costosa, poiché il materiale è per oltre il 90 per cento composto
da acqua, e spostarlo a qualsiasi distanza usando i camion è costoso in
particolare quando non ci sono terre agricole disponibili vicine per la
dispersione».
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