25.09 - Produrre mattoni è un processo che
richiede molte risorse e soprattutto molta energia con la conseguente
diminuzione di CO2 nell’aria. Al contempo, quando gli esistenti edifici di
mattoni vengono demoliti, la maggior parte dei detriti risultanti, che possono
contenere parecchie migliaia di mattoni interi, viene inviata in discarica o
frantumata. Uno spreco di materiale che si cerca di arginare con il progetto
REBRICK (“Market uptake of an automated technology for reusing old bricks”),
finanziato dall'UE, che a tale scopo ha sviluppato e dimostrata la fattibilità
di un nuovo sistema in grado di smistare in modo automatico i rifiuti delle
demolizioni, separando i preziosi mattoni per il loro futuro riutilizzo.
«Ci sono milioni di edifici di mattoni nel
mondo», dice al Cordis il coordinatore del progetto REBRICK, Claus Nielsen della
Gamle Mursten in Danimarca. Aggiunge: «Ogni volta che uno di questi edifici
viene demolito, i mattoni possono diventare parte di un nuovo edificio e di una
nuova storia. I mattoni possono facilmente durare per diversi secoli, ma quelli
che si trovano nei rifiuti delle demolizioni vengono semplicemente gettati via
o, nella migliore delle ipotesi, frantumati e usati come materiale inerte per
applicazioni di bassa qualità , ad esempio come strato di base e nella
costruzione delle strade».
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