lunedì 2 settembre 2013

Un trucco magnetico e uno “zip” per rilevare la coscienza
03.09 - Non è ancora chiaro quali aspetti del funzionamento del cervello siano fondamentali per l’emergere della coscienza. Per questo, nella pratica clinica valutiamo il livello di coscienza di un paziente sulla base della sua capacità di reagire a stimoli e comandi come “stringi il pugno”, oppure “apri gli occhi”. Tuttavia, sappiamo molti pazienti cerebrolesi sono coscienti ma incapaci di rispondere, semplicemente perché non sono in grado di elaborare gli stimoli o perché sono completamente paralizzati. Al riguardo, Marcello Massimini, coordinatore dello studio e professore di neurofisiologia all’Università di Milano spiega: «Per affrontare questo problema abbiamo cercato di misurare direttamente ciò che, almeno in teoria, rende il cervello così speciale per la coscienza: la sua incredibile capacità di integrare informazione».

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