03.09 - Non è ancora chiaro quali aspetti del
funzionamento del cervello siano fondamentali per l’emergere della coscienza.
Per questo, nella pratica clinica valutiamo il livello di coscienza di un
paziente sulla base della sua capacità di reagire a stimoli e comandi come
“stringi il pugno”, oppure “apri gli occhi”. Tuttavia, sappiamo molti pazienti
cerebrolesi sono coscienti ma incapaci di rispondere, semplicemente perché non
sono in grado di elaborare gli stimoli o perché sono completamente paralizzati.
Al riguardo, Marcello Massimini, coordinatore dello studio e professore di
neurofisiologia all’Università di Milano spiega: «Per affrontare questo problema
abbiamo cercato di misurare direttamente ciò che, almeno in teoria, rende il
cervello così speciale per la coscienza: la sua incredibile capacità di
integrare informazione».
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