10.12 - Il più antico terremoto documentato in Egitto fu quello di Tell Farkha (3.200-3.000 p.e.v.), ma un periodo sismico particolarmente attivo fu anche quello del faraone Ramesse II. L’Egitto è stato effettivamente colpito da numerose “‘piaghe”: eventi estremi, tra cui terribili nubifragi. Nelle due giornate di lavori – dal titolo “Reading catastrophes: Methodological Approaches and Historical Interpretation. Earthquakes, Famines, Epidemics, Floods between Egypt and Palestine - 3rd - 1st millennium BC” - egittologi e storici dell’antichità si sono riuniti assieme a fisici, chimici, geologi e geografi, per parlare degli eventi distruttivi avvenuti nell’antichità dell’antico Egitto e del Vicino Oriente.
«Gli antichi popoli del Mediterraneo ci hanno lasciato numerose testimonianze riguardanti disastri ambientali: tra queste i racconti biblici, in particolare quelli dell’Esodo, che descrivono eventi geofisici avvenuti tra Egitto e Palestina», spiega Giuseppina Capriotti, egittologa dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico del Cnr (Iscima-Cnr), coordinatrice dell’unità di ricerca Cnr “Piaghe d’Egitto”. Aggiunge: «L’area del Sinai è sempre stata molto attiva da un punto di vista geofisico, e dovette segnare profondamente l’immaginario e la tradizione orale dei popoli antichi».
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