09.03 - I primi registri delle precipitazioni conosciuti risalgono agli antichi greci, più o meno nel 500 p.e.v. Circa un secolo dopo, la gente in India usava scodelle per registrare la quantità di pioggia caduta. I rilevamenti venivano usati come base per stabilire le tasse sui terreni. Detto in altro modo a quel tempo la pioggia portava le tasse. Potrebbe essere un’idea da riprendere anche di questi tempi …
Ma torniamo al modo di fare di rilevamenti. Oggi poco è cambiato. Il più comune pluviometro attualmente usato dai meteorologi ufficiali e dagli aeroporti è formato da un grande cilindro con dentro un imbuto e un tubo di misurazione più piccolo. Il cilindro alto 50 centimetri raccoglie l'acqua nel tubo di misurazione, che ha una sezione pari esattamente a un decimo rispetto a quella della parte più larga dell'imbuto.
Il motivo per cui c'è un tubo di misurazione più piccolo è che esso permette di effettuare misurazioni più precise delle precipitazioni piovose. I pluviometri stimano la quantità di pioggia caduta in un certo periodo di tempo in un'area circoscritta. La valutazione e la qualità delle precipitazioni registrate giocano un ruolo fondamentale nelle prestazioni dei sistemi di scarico dell'acqua, degli impianti per il trattamento delle acque, dei bisogni per l'irrigazione e nell'identificazione avanzata di una crescente minaccia di inondazioni.
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