mercoledì 4 luglio 2012

I finti posti pubblici

04.07 - Già nel lontano 1993 l'allora presidente del Consiglio, il socialista Giuliano Amato, definì posti finti quelli occupati da parecchie migliaia di lavoratori del pubblico impiego. Nel 1999-2000 Nicola Rossi, allora consigliere di Massimo D'Alema a Palazzo Chigi, aveva proposto il prepensionamento di 100 mila statali. Nulla di fatto. Due anni e mezzo fa (governo Berlusconi) Renato Brunetta, nel massimo del suo creativo furore riformatore socialista, annunciò la riduzione di 300 mila dipendenti pubblici nell'arco del quinquennio 2008-2013. Fiasco.
Ogni volta veti politici incrociati e resistenze sindacali hanno bloccato ogni tipo di intervento per ridistribuire e bilanciare il carico dei dipendenti pubblici sul territorio nazionale. Ci riuscirà Monti con il suo governo tecnico o tutto finirà ancora una volta nel dimenticatoio? Dipende dai sindacati. Devono decidere se evolvere nella tutela dei lavoratori, come accade in Germania, dove il singolo operaio o impiegato da anni guadagna molto di più rispetto al collega italiano pagando  meno di tasse e di affitto della casa mentre le merce tedesche viaggiano in tutto il mondo, oppure restare fermi alla seconda metà del XX secolo, ricordando i bei tempi andati quando eravamo poveri ma belli.

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