11.07 - Questa mattina il Corriere della Sera online sbatte in primo piano il titolo: "Berlusconi si ricandiderà a premier". Classica non notizia. Forse qualcuno pensa seriamente che Alfano conti qualcosa all'interno del Pdl o nel prossimo partito che Berlusconi si accinge a fondare con i propri soldi ma che in realtà sono i nostri del finanziamento pubblico? Un partito, tra l'altro, la cui struttura decisionale è configurata come un 'azienda privata?
Berlusconi in realtà non si è mai allontanato dalla stanze del potere politico. Lo testimoniano le ultime vicende Rai che hanno coinvolto il presidente del Senato, Schifani, il quale coltiva (sic!) anche sogni da presidente della Repubblica. Berlusconi ha necessità della politica come l'aria che respira. Senza il potere politico che gli viene garantito dal controllo ferreo di un partito, sa perfettamente che il suo impero finanziario si accartoccerebbe come un castello di carte. Sa perfettamente che le sue aziende non sono concepite per agire in un'economia di mercato perché sono nate assistite grazie a un'economia socialista che le ha foraggiate con soldi pubblici mascherati in mille modi. Soldi che alla fine sono i nostri, che paghiamo sottoforma di tasse e imposte. Svegliamoci dal bunga-bunga! Riprendiamoci il futuro che ci hanno rubato per troppi, lunghi anni!
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