Alla ricerca di Ferdinandea, l’isola che non c’è
31.07 - Eseguita la prima campagna di monitoraggio multidisciplinare sottomarino nell’area dei banchi del Canale di Sicilia. Lo ha reso noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Le operazioni che si sono svolte dal 17 al 21 luglio fanno parte del programma di estensione a mare del monitoraggio Geofisico e del controllo dei Vulcani sommersi dei mari italiani. La campagna è stata condotta con l’ausilio della Nave da Ricerca ASTREA dell’ISPRA. L’area di ricerca è nota come Banco Graham (piattaforma rocciosa a -6,9 metri sotto il livello marino) ed è costituito dai resti dell’effimera isola Ferdinandea situata a circa 25 miglia a SO di Sciacca emersa nel 1831 durante l’eruzione del vulcano sottostante, l’unico attivo in tempi storici ancora quasi completamente sconosciuto, e che manca di un minimo sistema di monitoraggio. Le indagini hanno interessato anche i vicini banchi Terribile (-20 metri) a est, e Nerita (-16,5 m) a NE, che con il Graham costituiscono un ampio rilievo sottomarino che s’innalza dal fondale del Canale di Sicilia. Durante la campagna è stato eseguito un rilievo multibeam ad alta risoluzione che ha permesso di identificare nove distinti crateri monogenici segno di altrettante storiche eruzioni che hanno avuto origine nell'area. Inoltre sono stati prelevati campioni di roccia dal fondale e campioni di gas dalle fumarole presenti in gran numero nell’area vulcanica. A completamento delle operazioni, allo scopo di estendere temporalmente il monitoraggio, sono stati deposti tre OBS/H dell’INGV, stazioni sismiche da fondo mare equipaggiate con sismometro larga banda e idrofono, in prossimità dei tre banchi. Questi strumenti acquisiranno dati sismoacustici fino al loro recupero previsto entro la fine dell’anno. (Red)
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