sabato 12 gennaio 2013

Activewindfarms, impianti offshore
più efficienti e in armonia con la troposfera


12.01 - L'UE ha in programma di ottenere il 20% dell'energia da fonti alternative entro i prossimi otto anni. Questo ha portato a un sistematico sostegno e utilizzo dell'energia eolica negli Stati membri, con impianti che stanno diventando sempre più grandi. Tuttavia, gli esperti dicono che gli impianti eolici con una capacità superiore ad un gigawatt di potenza - da usare su superfici molto estese - rallentano lo strato limite atmosferico (atmospheric boundary layer, ABL), la parte più bassa della troposfera, che riduce il loro rendimento. Un progetto finanziato dall'UE, denominato Activewindfarms, spera di risolvere questo problema. L'ABL risente direttamente degli effetti della superficie del pianeta e si produce della turbolenza nello strato limite quando il vento soffia su questa superficie e dalle correnti ascensionali che si formano a causa del Sole o delle nuvole. La turbolenza ridistribuisce il calore, l'umidità e la resistenza del vento all'interno dello strato limite. Quando il sistema è squilibrato, vengono influenzati i fattori meteorologici: la forza del vento, la temperatura, la qualità dell'aria e l'umidità. Il compito di Activewindfarms (“Active wind farms: optimization and control of atmospheric energy extraction in gigawatt wind farms”) è quello di studiare adeguate tecnologie e metodologie per un miglior controllo dell'interazione tra grandi impianti eolici e ABL.

Nessun commento:

Posta un commento