Scoperti i primi camini di pietra nel Mediterraneo
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Panoramica della “foresta” di camini di pietra scoperta
durante la campagna “Altro”: notevole
è la densità delle strutture che punteggiano il fondale
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28.01 - ll Mar Mediterraneo nasconde tra i suoi fondali suggestive distese di camini calcarei, documentate finora solo nel Golfo di Cadice, al largo della Nuova Zelanda e nelle coste nordamericane del Pacifico. A scoprirle, il team internazionale della campagna oceanografica “Altro” (Biocostruzioni in Adriatico Meridionale e Canale d’Otranto), a bordo della nave oceanografica Urania del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), diretta da Marco Taviani e Lorenzo Angeletti dell'Istituto di scienze marine di Bologna (Ismar-Cnr). «L'esplorazione dei canyon sommersi al largo delle coste del Montenegro è stata realizzata mediante un piccolo veicolo sottomarino manovrato dalla superficie, il Rov (Remotely Operated Vehicle) Pollux, che ha individuato, sul fondale fangoso a circa 450-500 metri di profondità, una vera e propria “foresta” costituita da camini calcarei. Alcuni, che superano i 50 centimetri di altezza, sono ancora in posizione verticale, mentre altri giacciono abbattuti sul fondo», spiega Taviani.
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