05.08 - Scoperta una possibile modalità di lotta 
alla proliferazione tumorale attraverso l’inibizione del processo di divisione 
cellulare. Il risultato è di un gruppo di ricercatori guidato da Daniela Corda, 
direttore dell’Istituto di biochimica delle proteine del Consiglio nazionale 
delle ricerche (Ibp-Cnr) di Napoli, con lo studio “Molecular mechanism and 
functional role of brefeldin A-mediated ADP-ribosylation of CtBP1/BARS”, 
pubblicato su Pnas. Come è noto le cellule cancerose si caratterizzano per una 
proliferazione incontrollata, per cui molti trattamenti antitumorali hanno come 
bersaglio i meccanismi regolatori della mitosi, cioè della divisione cellulare. 
 «Ma le chemioterapie procurano spesso danni all’organismo, mentre il tumore può 
anche risultare resistente al farmaco», spiega Daniela Corda. «Da qui la 
necessità di inibire la proliferazione in maniera mirata e specifica per le 
cellule cancerose. Il nostro studio parte dalla biomolecola NAD+, fondamentale 
per il metabolismo cellulare e che rende possibile, tra le altre cose, una delle 
modifiche delle proteine (la ADP-ribosilazione). Abbiamo scoperto che questa 
biomolecola, in presenza dell’enzima CD38 e insieme a una tossina fungina 
scoperta originariamente come antibiotico, la brefeldina A, forma una nuova 
molecola, detta BAC (BFA-ADP-ribosylated Substrate). Quest’ultima è in grado di 
legare specificatamente una proteina che regola il ciclo cellulare, CtBP1/BARS, 
la quale una volta modificata, viene inibita e quindi blocca la proliferazione 
delle cellule tumorali». 
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