lunedì 5 agosto 2013

Rigetto nei trapianti di organi, il futuro è la terapia cellulare

05.08 - I trapianti di organi salvano vite, ma le cure non finiscono con l'intervento, i pazienti purtroppo devono assumere farmaci per il resto della loro vita. Sarà così anche in futuro? Il progetto ONE Study (“A unified approach to evaluating cellular immunotherapy in solid organ transplantation”), finanziato dall'UE, sta cercando di cambiare le cose attraverso la terapia cellulare, usando le stesse cellule per impedire al corpo di chi riceve un trapianto di attaccare l'organo trapiantato. Sin dal primo trapianto di rene riuscito, nel 1954, la procedura ha salvato molte persone dalla morte e ha migliorato la loro qualità di vita. Gli scienziati però si sono presto resi conto che questi interventi sono più di una semplice sostituzione di un organo danneggiato con un altro, in quanto il sistema immunitario del ricevente percepisce il nuovo organo come un elemento estraneo e subito lo attacca. 

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