lunedì 22 luglio 2013

GERDA, si stringe il cerchio sulla doppia identità dei neutrini

22.07 - I neutrini sono le particelle più elusive che conosciamo. La loro interazione con la materia è infatti estremamente rara. Hanno proprietà piuttosto insolite e alcuni modelli teorici prevedono che possano essere identiche alle loro antiparticelle. Finora questa proprietà, ipotizzata dal fisico italiano Ettore Majorana, non è stata tuttavia verificata sperimentalmente. Ora gli scienziati della collaborazione GERDA (GERmanium Detector Array), dei Laboratori INFN del Gran Sasso, hanno ottenuto un nuovo importante limite per il cosiddetto decadimento doppio beta senza neutrini nell’isotopo 76 del Germanio (76Ge). Se questo decadimento venisse rivelato, ciò implicherebbe che neutrino e antineutrino sono la stessa particella.

Gli scienziati di GERDA non hanno rivelato questo tipo di decadimento dopo aver controllato per più di un anno 18 kg di 76Ge. Questo fatto si traduce nel poter porre un limite pari a 2.1x1025 anni in quello che viene chiamato tecnicamente il tempo di dimezzamento del decadimento. Entro tempi inferiori a tale limite è improbabile che il fenomeno avvenga. Tale limite corrisponde ad un intervallo di tempo un milione di miliardi di volte circa l'età dell'Universo. Combinato con le informazioni di altri esperimenti, questo limite smentisce un precedente risultato di un altro esperimento che quasi 10 anni fa aveva annunciato la rivelazione del doppio decadimento beta senza neutrini. L'Italia attraverso l'INFN ha dato all'esperimento GERDA un contributo fondamentale per il suo successo, per la sua costruzione, presa dati e successiva analisi, innanzitutto ospitando l'esperimento nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, che offrono numerose facilities tecnologiche e sperimentali.

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