09.07 - I metalli pesanti prodotti dalle ingenti
attività minerarie e delle industrie pongono seri pericoli ambientali e alla
salute. La contaminazione metallica in loco può essere trasportata attraverso le
acque sotterranee e inquinare i distanti ecosistemi del suolo e delle acque. Un
consorzio europeo ha affrontato il problema della contaminazione ambientale
mediante i metalli pesanti. Gli scienziati sono riusciti a combinare i
microorganismi e le piante utilizzando tecniche innovative per la
decontaminazione delle aree influenzate dalle attività minerarie. L’uso di
piante per la cura del suolo contaminato è stato proposto come un approccio di
risanamento alternativo privo di agenti chimici. Le radici delle piante possono
risanare il suolo e le acque riducendo, quindi, la diffusione della
contaminazione. Inoltre, le piante contengono batteri che consentono la
mobilizzazione dei fosfati, il fissaggio di azoto e il rilascio di composti
chelanti. Da qui è nato il progetto UMBRELLA, finanziato dall’UE, con cui si
punta a utilizzare microorganismi a supporto dell’attività di risanamento delle
piante nei siti contaminati dai metalli pesanti. L’obiettivo principale era
quello di scoprire come i microbi potessero influenzare la crescita delle piante
e i cicli biogeochimici dei metalli.
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