Le celle a combustibile che mangiano i batteri
06.11 - La contaminazione dell'ambiente acquatico
da metalli pesanti e da composti organici rappresenta una minaccia molto seria
sia per gli ecosistemi sia la salute umana senza contare gli alti costi della
loro bonifica. Situazioni difficili da gestire almeno per l’immediato futuro in
quanto nel medio periodo si intravedono novità. Un'iniziativa finanziata dall'UE
ha sviluppato una tecnologia che si occupa del controllo dell'inquinamento e
della produzione di bioenergia. Le celle a combustibile microbico (MFC) sono un
tipo di cella a combustibile che usa i batteri come catalizzatore per produrre
elettricità, combinando così la pulizia dell'inquinamento con la produzione
dell'elettricità.
Il progetto SEFCUMPAQ, finanziato dall'UE, ha
studiato un tipo di MFC noto come cella a combustibile sedimentario (SFC). Lo
scopo è stato quello di sviluppare una cella a combustibile in grado di abbinare
il trattamento di acque reflue alla produzione di elettricità e di contrastare
in questo modo l'inquinamento da metalli pesanti degli ecosistemi acquatici. La
sfida principale dello sviluppo di SFC è stato il miglioramento della formazione
di una biopellicola sull'anodo della cella, che è stato testato in acque dolci e
ambienti marini inquinati usando sia comunità di microbi pure sia miste.
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