mercoledì 8 agosto 2012

Acciaio inquinato: Il Tribunale conferma
il sequestro dell'acciaieria Ilva per "risanamento"

08.08 - Il tribunale del Riesame di Taranto ha confermato il sequestro degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto, finalizzandolo al risanamento dello stabilimento. Praticamente si può lavorare come prima e nel frattempo si vedrà. In sintesi il classico colpo al cerchio e uno alla botte nella migliore tradizione levantina, in attesa che passi il governo Monti e che ritorni la concertazione (con grande gioia anche di parte della Confindustria). Appuntamento tra un anno per vedere se ci saranno state novità oppure se siamo di fronte all'ennesima grida manzoniana.
Possiamo ancora fare i primi della classe nei confronti dei cinesi accusandoli di ridurre i propri dipendenti in schiavi per una paga da fame e in condizioni disperate per la loro salute, in barba ad ogni regola?. E a Taranto, no? Adesso non servono le giustificazioni dell'ultima ora, le preghiere, le immancabili richieste di perdono per ridare la salute a migliaia di persone né a rimediare i guasti all'ambiente. Se non interveniva la magistratura chi avrebbe aperto la ferita e fatto uscire il pus? Il sindaco? il presidente della Regione? La proprietà? I sindacati? Solo Bruxelles faceva sentire la sua voce, che però si fermava e si vaporizzava a Roma, nelle ovattate stanze del potere politico, industriale e sindacale.

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