lunedì 6 agosto 2012

Ilva: Clini, i rischi sono quelli di decenni passati

06.08 - I rischi ambientali all'Ilva di Taranto “sono quelli dei decenni passati, mentre è più difficile identificare una correlazione causa-effetto sull'eccesso di mortalità per tumori nell'area con la situazione attuale che, per effetto di leggi regionali e nazionali e misure ad hoc hanno avuto una evoluzione delle tecnologie con significative riduzioni delle emissioni, particolarmente della diossina e delle polveri”. Così ha parlato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini nell'Aula della Camera, spiegando che si tratta di una “problematica aperta: va capito se lo stato attuale degli impianti può essere messo in relazione con le patologie emerse e se sono sorgente di rischio”. Quindi Clini ha ricordato che “i dati dell'Iss evidenziano che a Taranto negli anni 2003-2005 e 2006-2008 c'é stato un eccesso di mortalità per tumori che ha una caratteristica abbastanza articolata”. Il ministro Clini ha inoltre sottolineato come in Italia le procedure di valutazione ambientale siano “molto lunghe, troppo se comparate con altri paesi europei, e rischiano di essere fuori fase rispetto a investimenti in tecnologie. Le bonifiche dei siti industriali prevedono procedure complesse, non molto lineari: il processo sull'area dell'Ilva è iniziato nel 2003 e la procedura non è ancora conclusa”. “E queste procedure - ha concluso Clini - non danno grandi risultati: su 57 siti da bonificare sono 3 o 4 i casi di bonifiche avviate e 2 quelle realizzate”. La nostra sensazione è che a Taranto si continuerà a lavorare senza regole per socializzare la morte e privatizzare gli utili, come nel medioevo. www.heos.it

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