immaginare ...
13.08 - Qualche mese fa la riduzione, poi l'accorpamento e, infine, il riordino: tranquilli le province resteranno. Troppi serbatoi di voti; troppo remunerativo il controllo sull'economia del territorio; troppe prebende per tutti: impossibile anche per Monti abolire o ridurre le province. E allora perché presidente Monti non lavora per l'abolizione solo della quota politica presente nelle province italiane, mantenendo tutto il resto? Sarebbe un piccolo passo avanti, sempre meglio dell'immobilismo.
Ecco come dovrebbe funzionare. Il controllo politico viene demandato ad un organismo costituito da un ristretto numero di rappresentanti politici designati tra gli eletti dei singoli comuni. Stesso meccanismo per nominare gli assessori e il presidenti. Stipendio uguale a quello dei consiglieri e assessori comunali e sindaco. Però la composizione numerica dei nuovi organismi politici (consiglio provinciale e assessorati) dovrà essere la metà degli attuali consigli e assessorati provinciali. Quindi non più elezioni provinciali per eleggere il sottobosco della politica che a sua volta foraggia la burocrazia la quale strangola la libera iniziativa dei cittadini. Coraggio presidente Monti ...
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