martedì 16 aprile 2013

Celle solari low cost con “l’inchiostro dei giornali”

16.04 - Le celle solari devono essere pensate per resistere a neve, gelo, ondate di caldo, pioggia e umidità. Per questo motivo spesso i produttori le coprono con la plastica, solitamente etilene vinil acetato (EVA). Si tratta di un film plastico che viene riscaldato. Una volta che la plastica si è ammorbidita, l'intera catasta è premuta assieme in un laminatore, affinché le celle siano ricoperte in modo corretto. Il vantaggio di tale processo di vulcanizzazione e reticolazione è che, una volta che si trova in questo stato, il materiale non può più essere fuso. Ciò protegge le celle da stress meccanici e termici. Tuttavia, il tempo impiegato per vulcanizzare il materiale è piuttosto lungo, poiché la catasta di celle deve rimanere nel laminatore per almeno 20 minuti con ripercussione, ovviamente, sui costi di produzione. Per questo motivo gli scienziati del Centro Fraunhofer per il fotovoltaico al silicio CSP ad Halle in Sassonia (Germania) si sono uniti all'azienda chimica Lanxess al fine di trovare le metodologie più efficaci per integrare le celle solari. Al termine dei loro esperimenti sono riusciti a modificare il processo di laminazione in modo da farlo durare in un tempo compreso tra sette e otto minuti anziché 20 minuti.

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