sabato 13 aprile 2013

Ue, le donne nella ricerca: una presenza ancora minoritaria

13.04 - Anche se la percentuale di ricercatrici in Europa è in aumento, la loro presenza nelle discipline e carriere scientifiche rimane ancora largamente insufficiente. Questa è la conclusione dell'ultima edizione dell'indagine She figures pubblicata dalla Commissione europea. Le donne rappresentano soltanto il 33% dei ricercatori europei, il 20% dei professori ordinari e il 15,5% dei direttori delle istituzioni nel settore dell'istruzione superiore.
Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la ricerca (nella foto), l'innovazione e la scienza, ha dichiarato al Cordis: «Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, le donne nel campo della ricerca rimangono una minoranza, ed è come se una barriera invisibile impedisse loro di raggiungere posizioni di alto livello. Questa situazione costituisce una grave ingiustizia ed uno scandaloso spreco di talenti. La Commissione si concentra sulla promozione della parità fra i generi nei nostri programmi di ricerca e si impegna per cambiare una cultura istituzionale profondamente radicata». Secondo l'indagine pubblicata, le donne rappresentano circa il 40% dei ricercatori nel settore dell'istruzione superiore, il 40% nel settore delle amministrazioni pubbliche e il 19% nelle imprese. Mentre in tutti i settori il loro numero ha conosciuto una crescita più rapida rispetto ai loro colleghi maschi (un aumento del 5,1% all'anno per le donne contro un aumento del 3,3% per gli uomini dal 2002 al 2009), le ricercatrici incontrano ancora difficoltà nel raggiungere incarichi decisionali, con una media di una sola donna ogni due uomini nei comitati scientifici e di gestione in tutta l'UE.

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