13.04 - Man mano che il pianeta diventa più digitale, aumenta la richiesta di centri di elaborazione dati e con loro, di pari passo, aumenta il consumo di energia. I centri elaborazione dati (CED) sparsi in tutto il mondo - molti dei quali forniscono servizi e memorizzazione “cloud” - producono circa la metà del volume di emissioni del settore dell'industria aeronautica e più del totale delle emissioni prodotte dai Paesi Bassi. La gestione dei processi e dei sistemi IT e dei CED sta emergendo dunque come un settore il cui impatto ambientale richiede una crescente attenzione a una gestione efficiente del consumo energetico. È stato stimato che negli USA i server e i CED nel 2006 abbiano consumato 61 miliardi di chilowattora (kWh), corrispondenti al 1.5% del consumo totale di energia elettrica degli Usa. Questa stima corrisponde approssimativamente al consumo di 5,8 milioni di utenze domestiche. Il rapporto prevede un raddoppio nell’arco di cinque anni. Anche secondo il rapporto Smart 2020 del GESI questo settore risulterebbe essere il contribuente a maggiore crescita all’interno del settore ICT, con tassi di crescita delle emissioni che contribuiscono all’effetto serra intorno a un valore del 7% annuo.
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