Reperti archeologici della prima guerra punica presentati all’università di Oxford
Dieci rostri in bronzo raccontano l’antica battaglia delle Egadi
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Un grosso pezzo di rostro recuperato al largo delle Egadi da archeologhi britannici e italiani |
16.04 - Esaminati all’università di Oxford (Regno Unito) nel corso di un apposito convegno i reperti ritrovati in fondo al mare e testimoni della battaglia delle Egadi, l’ultima battaglia navale tra Roma e Cartagine (241 p.e.v.) durante la prima guerra punica. Era Il 23mo anno di guerra tra le due grandi potenze del Mediterraneo per il controllo della Sicilia. Il Progetto Isole Egadi dell’Università di Oxford finora ha recuperato dieci antichi rostri da guerra in bronzo, giacenti in un sito archeologico marino al largo della costa occidentale della Sicilia. I dieci rostri di bronzo, ognuno del peso di circa 125 chilogrammi, erano montati sulla prua delle navi da guerra (triremi e quinquiremes), e venivano utilizzati per speronare le navi nemiche. Si tratta di una rara scoperta, in quanto fino ad oggi erano stati ritrovati solo quattro altri rostri di bronzo appartenenti ad altrettanti antiche navi da guerra. I dieci rostri o arieti o montoni però sono i primi ad essere stati ritrovati in un contesto archeologico, e tutti conservano ancora le iscrizioni soprattutto in latino, ma anche in punico (la lingua parlata dal popolo di Cartagine).
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