domenica 28 aprile 2013

Quella spettrale bolla verde nello “Scudo”

Sopra, nella foto, l’affascinante immagine del VLT (Very Large Telescope)
dell'ESO mostra la nebulosa planetaria IC 1295 che risplende di luce
verdognola intorno a una debole stella morente a circa 3.300 anni luce
 da noi nella costellazione dello Scudo (foto www.eso.org )

29.04 - Le stelle delle dimensioni del Sole concludono la loro vita come piccole e deboli nane bianche. Ma mentre compiono l'ultima transizione verso la pensione, le loro atmosfere vengono soffiate via nello spazio. Per alcune decine di migliaia di anni sono circondate da spettacolari nubi colorate di gas ionizzato note come nebulose planetarie. La nebulosa planetaria IC 1295 (nella foto sopra), ha la caratteristica particolare di essere circondata da numerosi gusci che la fanno assomigliare a un microrganismo visto al microscopio, con molti strati che corrispondono alle varie membrane cellulari.
Queste bolle sono costituite dal gas che una volta formava l'atmosfera della stella ed è stato espulso da reazioni di fusione instabili nel nucleo della stella che hanno generato improvvisi rilasci di energia, come un grande singhiozzo termonucleare. Il gas è immerso nella intensa radiazione ultravioletta prodotta dalla stella morente che lo fa risplendere. I vari elementi chimici risplendono anch’essi di colori diversi. La spettrale ombra verdastra evidente in IC 1295 è prodotta dall'idrogeno ionizzato. Al centro dell'immagine, i resti esausti del nucleo della stella appaiono come un luminoso punto blu-bianco nel cuore della nebulosa. La stella centrale diventerà una debolissima nana bianca e si raffredderà lentamente nel corso di molti miliardi di anni.

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