lunedì 22 aprile 2013

Scoperta epocale per lo studio dei vertebrati
Sequenziato il genoma del celacanto

22.04 - Poter analizzare un esemplare di celacanto è stato fino a oggi un obiettivo che sembrava irrealizzabile per chi si occupa di sapere come i geni dei vertebrati si siano evoluti. Il celacanto è infatti un pesce rarissimo, piuttosto grosso (può essere lungo più di un metro) che vive alla profondità di oltre 100 metri e che possiede caratteristiche pinne carnose simili a zampe. Si pensava fosse estinto finché fu scoperto casualmente nelle Isole Comore in Africa orientale nel 1938 e gli fu dato il nome di Latimeria chalumnae in onore di Marjorie Courtenay-Latimer curatrice del piccolo museo di storia naturale a East London in Sud Africa che lo scoprì fra le molte specie che le venivano portate dai pescatori locali.
Oggi, un team internazionale di ricercatori è riuscito a ottenere l’intero genoma di questa specie le cui origini e storia sono tanto misteriose quanto affascinanti. L’importanza biologica di questo “fossile vivente”, che presenta una forma rimasta immutata nel corso di 300 milioni di anni, deriva dal fatto che, assieme a un altro gruppo di pesci chiamati pesci polmonati (o dipnoi), era considerato dagli scienziati come possibile anello di congiunzione fra i vertebrati acquatici (pesci) e i vertebrati terresti (tetrapodi), e quindi un nostro lontanissimo antenato.

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