mercoledì 12 settembre 2012

Il Pdl del "vorrei ma non posso"
12.09 - Alle prossime elezioni il Pdl con Berlusconi potrà arrivare facilmente al 18-20 per cento di voti. Questo significa per tutto il suo stato maggiore ristretto e allargato la certezza di essere rieletto. Se invece nel Pdl qualcuno immagina di mettere da parte Berlusconi (e chi lo farà il pavido Alfano?) e quindi i suoi soldi e le sue tv, diventerà assai difficile raggiungere quota 10 per cento. Detto in altro modo, significa che resta al palo, ossia va a casa, metà della attuale classe dirigente del "partito di plastica".
Ecco i motivi essenziali per cui nel Pdl si prosegue navigando a vista con Berlusconi che fa finta di essere sparito dalla scena politica. Conseguenza: nessuno parla nel Pdl su che cosa s'intende fare dopo le elezioni. Si proseguirà nella linea di rigore incarnata da Monti? Che rapporti si intendono avere con l'Europa? E le prossime alleanze si faranno con la Lega di Maroni che rispolvera la repubblica del Nord per incamerare i voti del suo elettorato in libera uscita che ha ancora nella mente gli scandali leghisti legati al cerchio magico di Bossi? Oppure, nel Pdl, si cercherà di fare alleanza con l'Udc di Casini? Meglio il silenzio. Tutti zitti, allineati e coperti. Passare da uno stipendio di 20 euro al mese a zero euro al mese è questione di una email. Vorrei ma non posso.

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