lunedì 11 febbraio 2013

Base lunare dell’Esa costruita con una stampante in 3D


La base lunare costruita
con una stampante 3D (credit foto Esa)
11.02 - Costruita una base lunare con una stampante in 3D, realizzata grazie ad una tecnologia in gran parte italiana. Sono quattro cupole di dimensioni diverse e collegate fra loro da brevi tunnel. Il modello è stato costruito dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) utilizzando un materiale simili al suolo lunare, la regolite e una tecnologia innovativa rispetto alle tecniche attuali che partono da un blocco di materiale e progressivamente eliminano la parte non necessaria finché non arrivano alla forma desiderata. L’esa invece, ha costruito il suo modello della base lunare in modo completamente diverso sovrapponendo uno strato dopo l'altro''.
La nuova tecnologia si chiama “Additive Layer Manifacturing” ed è stata messa a punto grazie ad una vasta collaborazione, alla quale l'Italia partecipa con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e con le aziende Alta, di Pisa, e la Monolite, che ha costruito la stampante. Per l'Esa il progetto è stato promosso dal direttorato per il Volo umano ed il responsabile è Laurent Pambaguian. La prova generale per la costruzione di una base lunare ha funzionato, ma naturalmente per poter utilizzare questa tecnologia nelle future missioni sulla Luna o su Marte è necessario rendere le stampanti molto più piccole (le versioni di oggi arrivano fino a sei metri) e più leggere. Il materiale di costruzione, invece, sarà il suolo dei pianeti sfruttando le risorse del posto. Non è ancora dimostrato con quali materiali sono in grado di lavorare le stampanti, ma intanto hanno funzionato con la regolite. La tecnica stessa di costruzione permette di ottenere edifici dalle forme più diverse e dalle geometrie complesse, impossibili con le tecniche di costruzione attuali.
www.heos.it

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