domenica 3 febbraio 2013

Quei suoni impercettibili che precedono
e accompagnano un’eruzione vulcanica


04.02 - Gli infrasuoni possono aiutarci a capire se un’eruzione vulcanica è prossima e quali sono le strade che il magma in risalita sta percorrendo prima di sgorgare dai crateri? Gli infrasuoni, come è noto, sono dei suoni a bassa frequenza al disotto dei 20 Hertz, che il nostro orecchio non è in grado di percepire, ma che tuttavia, provocano alterazioni al nostro organismo. Da qualche tempo i vulcanologi li stanno monitorando attentamente, con appositi sensori, perché sono state scoperte correlazioni molto significative tra l’emissione degli infrasuoni e i fenomeni eruttivi.
Di questo si sono occupati gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV): Andrea Cannata, Stefano Gresta e Eugenio Privitera e dell’Università di Catania: Mariangela Sciotto e Laura Spina in uno studio pubblicato di recente su Journal of volcanology and geothermal research dal titolo originale: Seismic and Infrasound Signal at Mt. Etna: Modelling the North-East Crater Conduit and its Relation with the 2008-2009 Eruption Feeding System,tradotto in lingua italiana: “Segnali sismici e infrasonici al Monte Etna: modellazione del condotto del Cratere di Nord-Est e sue relazioni con il sistema d’alimentazione dell’eruzione 2008-2009”. Gli autori hanno trovato che l’eruzione dell’Etna , iniziata il 13 maggio 2008 da una fessura che si è aperta nella parte alta del versante orientale del vulcano, è stata preceduta, un giorno prima, da ben 157 eventi infrasonici, con frequenze comprese tra 0,4 e 2,0 Hertz.

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