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Padova. Il comizio di Beppe Grillo in piazza delle Erbe |
Ad ascoltare Grillo c'era un po' di tutto: i delusi della Lega che per anni hanno sperato in un cambiamento che non è mai arrivato credendo prima al "sol dell'avvenire" federalista, poi alla fantomatica Padania e ora alla "macro" regione del Nord; i sopravissuti della prima ora di Forza Italia anche loro illusi dalle promesse on demand del Cavaliere miliardario dai capelli disegnati; i delusi di Bersani che vedono con tristezza il suo ripiegamento su Vendola che conta un elettorato al di sotto del 10% e che ricorda tanto il ruolo che ha giocato Bertinotti nei confronti del governo Prodi; i delusi di Monti che si ritrovano con le liste del professore infarcite di esponenti della Compagnia delle Opere e di Comunione e Liberazione.
Beppe Grillo tocca le corde di un elettorato trasversale che va dal giovane al pensionato, quest'ultimo più rivoluzionario del primo invertendo in tal modo il naturale ordine delle cose; dagli operai al popolo delle partite iva. E senza distinzione di genere, maschile e femminile. Farà il pieno alle urne il Movimento 5 Stelle? Sicuramente sì, anche nel Veneto. (red)
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