Addio all’inverno artico
20.05 - «La superficie del ghiaccio Artico oggi appare diversa. Specialmente in inverno. Quando lavoravamo sul ghiaccio per svolgere il nostro lavoro scientifico, il miglior periodo dell’anno era tra marzo e maggio, perché era freddo, ma c’era luce abbondante: potevi prendere l’aereo, atterrare sul ghiaccio, fare il tuo lavoro, e avevi 3-4 ore per lavorare, avevi condizioni comuni all’inverno. Ma ora, il ghiaccio si sta già sciogliendo in quel periodo, e quindi c’è anche nebbia in maggio, anziché limpidità. Non ci sono più posti sicuri per atterrare con un aereo. Non puoi lavorare: non c’è più un vero e proprio inverno Artico. E questo è un grande cambiamento». Sono le parole di un luminare degli studi Artici, Peter Wadhams, professore di oceanografia fisica all’Università di Cambridge e leader di oltre 40 spedizioni polari dagli anni ‘70 del secolo scorso ad oggi, ospite al Workshop Internazionale “The Climate Challenge in the Arctic. Environmental impacts, new opportunities and future policy options”, organizzato dall’International Center for Climate Governance lo scorso 6 maggio.
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