sabato 11 maggio 2013

Letta, il presidente del negoziato continuo
in salsa democristiana

11.05 - Il presidente del consiglio Enrico Letta prima di tutto è un democristiano (del PD non ha niente) e lo si vede dall'impronta che ha dato al suo Governo: quella del negoziato continuo, perpetuo, delle  soluzioni al 30 o al massimo al 50% e dei rinvii esasperati come l' Imu, nella speranza che tutto si risolva automaticamente o che si disperdi, si vaporizzi tra i palazzi del potere romano. Ma c'è dell'altro.
Nel suo governo ogni sottosegretario e vice ministro appare legittimato a parlare a nome e per conto degli interessi elettorali di bottega del proprio partito, rendendo in tal modo l'azione del Governo quotidianamente vaga, fumosa e di gomma.
Nel frattempo, nel PD, spaccato in mille fazioni, la gerontocrazia si gira dall'altra parte, senza accorgersi (forse) che sta facendo gli interessi elettorali dell'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, pronto a ricandidarsi tra sei mesi, stravincere e riprendersi saldamente in mano tutto il potere politico, mettendosi così al riparo in modo definitivo  dai suoi guai giudiziari ormai arrivati al pettine in nome della "pacificazione",  un corpo alieno nella società italiana laica che crede nelle regole e nel diritto.

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