sabato 4 maggio 2013

La Regione Veneto in soccorso del piccolo lago di Fimon


Il piccolo lago di Fimon ad Arcugnano, Vicenza
 (Credit foto wikipedia.org)
04.05 - La Giunta veneta, ha deciso di coinvolgere i vari settori amministrativi regionali per promuovere, in collaborazione con gli Enti locali e le varie componenti interessate, un intervento di recupero e tutela del lago di Fimon, uno specchio d'acqua di circa 70 ettari nel comune di Arcugnano (Vicenza), tra le frazioni di Pianezze e Lapio. È l'unico lago di dimensioni significative dell'intera provincia.
Il piccolo lago riveste però una notevole importanza non solo ambientale e paesaggistica, ma anche economica e culturale per l’area dei Colli Berici. Questo bacino lacustre da alcuni decenni è soggetto a un fenomeno naturale che sta provocando il suo graduale interramento, tanto che la profondità dell’acqua – oggi è di 1,67 metri la media e di 3 metri la massima – risulta essere inferiore di un metro rispetto a quella di un secolo fa. La scomparsa di questo habitat acquatico rappresenterebbe una notevole perdita per tutto il territorio vicentino, per la sua valenza naturalistica, ambientale e paesaggistica. Il Lago di Fimon è anche un punto di riferimento per il comparto turistico dei Colli Berici, in quanto ospita diverse attività sportive e ricreative, tra cui la pesca ricreativa, la vela e il canottaggio.. Ma non è tutto. Nei dintorni del lago c'è anche un interessante sito archeologico, la cui importanza fu riconosciuta già nel XIX secolo dal naturalista vicentino Paolo Lioy.
A peggiorare la situazione negli ultimi anni è stata l’abnorme crescita di due specie di piante – il Myriophyllum spicatum e il Nuphar lutea – che hanno accelerato il processo di interramento con progressiva compromissione dell'ecosistema acquatico. Si rende necessario, quindi, indicare idonei metodi di gestione della vegetazione acquatica che ne limitino l’eccessivo sviluppo, compatibilmente con la conservazione degli habitat di interesse e col mantenimento di una buona qualità dell' acqua.
Sino ad ora sono stati effettuati interventi transitori per fronteggiare il degrado. Si  tratta ora di individuare le cause primarie dello stato trofico e della tendenza degenerativa in corso nel lago ed è quindi fondamentale - fa sapere la Giunta regionale - realizzare uno studio ampio e integrato al fine di completare il quadro di conoscenze che potrà permettere l’elaborazione di un piano che identifichi gli interventi prioritari e le strategie future di conservazione, visti i molteplici interessi di natura ittico-ambientale, ludico-sportiva e turistico-ricettiva che gravitano sul bacino del Fimon.
www.heos.it
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