Clonazione terapeutica Riparte la speranza
22.05 - Gli scienziati dell’ Oregon Health and Science University (Ohsu) e dell’ Oregon National Primate Research Center (Onprc) sono riusciti a riprogrammare e trasformare in cellule staminali embrionali alcune cellule della pelle utilizzando la stessa tecnica con la quale si ottenne la pecora Dolly nel 1997 che fu, come si ricorderà, il primo mammifero clonato.
Da questo nuovo risultato rinasce il sogno di ottenere cellule staminali umane indifferenziate, come quelle embrionali, utilizzando la tecnica del trasferimento nucleare che prevede il trasferimento del nucleo di una cellula all'interno di una cellula uovo dalla quale, in precedenza, era stato rimosso il nucleo nel quale è racchiuso il Dna.
Una volta effettuato il trasferimento, la cellula adulta comincia a ricevere dall'ambiente interno all'ovocita una serie di segnali che la inducono a trasformarsi e a tornare progressivamente indietro nello sviluppo, fino a diventare una cellula indifferenziata come una cellula embrionale, e proprio come questa in grado di svilupparsi in qualsiasi tipo di tessuto.
Le cellule ottenute con questa tecnica, pertanto, hanno la capacità di trasformarsi in diversi tipi di tessuti, come fanno le normali cellule embrionali che danno origine a cellule di cervello, fegato e cuore e senza causare rigetto, poiché sono ottenute dalle cellule dello stesso paziente destinatario della cura. La tecnica messa a punta nell'Oregon ha probabilmente aperta la strada, che però sarà ancora molto lunga, verso la futura medicina rigenerativa.
Da questo nuovo risultato rinasce il sogno di ottenere cellule staminali umane indifferenziate, come quelle embrionali, utilizzando la tecnica del trasferimento nucleare che prevede il trasferimento del nucleo di una cellula all'interno di una cellula uovo dalla quale, in precedenza, era stato rimosso il nucleo nel quale è racchiuso il Dna.
Una volta effettuato il trasferimento, la cellula adulta comincia a ricevere dall'ambiente interno all'ovocita una serie di segnali che la inducono a trasformarsi e a tornare progressivamente indietro nello sviluppo, fino a diventare una cellula indifferenziata come una cellula embrionale, e proprio come questa in grado di svilupparsi in qualsiasi tipo di tessuto.
Le cellule ottenute con questa tecnica, pertanto, hanno la capacità di trasformarsi in diversi tipi di tessuti, come fanno le normali cellule embrionali che danno origine a cellule di cervello, fegato e cuore e senza causare rigetto, poiché sono ottenute dalle cellule dello stesso paziente destinatario della cura. La tecnica messa a punta nell'Oregon ha probabilmente aperta la strada, che però sarà ancora molto lunga, verso la futura medicina rigenerativa.
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