martedì 15 ottobre 2013

Biosensori innovativi messi a punto dall’ENEA
A caccia di micotossine nelle derrate alimentari
15.10 - I biosensori sono strumenti di misura che utilizzano molecole di natura biologica, come anticorpi o enzimi, che entrate in contatto con una determinata sostanza, per esempio una tossina, reagiscono e subiscono delle modificazioni successivamente “tradotte” in un impulso o segnale elettrico quantificabile. Si tratta di dispositivi di elevata sensibilità, alta selettività, bassi costi, che offrono la possibilità di essere rigenerati e che hanno molteplici potenzialità di applicazione. Tra l’altro i biosensori possono essere impiegati nel settore agroalimentare per determinare la presenza negli alimenti di micotossine, sostanze naturali prodotte da alcune muffe, pericolose per la salute umana. Al Centro Ricerche ENEA Casaccia è stato sviluppato un biosensore per l’identificazione di una pericolosa micotossina, l’Aflatossina B1, basato sulla tecnologia QCM, Quartz Crystal Microbalance (sensori gravimetrici a cristalli di quarzo). Il biosensore utilizza simultaneamente aptameri (acidi nucleici artificiali aventi la proprietà di legarsi ad una molecola o ad una proteina)e immunoglobuline (anticorpi, proteine con una peculiare struttura quaternaria che le conferisce una forma a “Y”). 

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