23.10 - Un'unica specie umana: la scoperta dei
resti di un ominide a Dmanisi, in Georgia, e vissuto 1,8 milioni di anni fa
riscrivere la storia dell'evoluzione dell'uomo. La ricerca, che ha conquistato
la copertina della rivista Science, è stata condotta dal gruppo coordinato dal
paleoantropologo David Lordkipanidze, direttore del Museo Nazionale della
Georgia a Tbilisi. I nuovi dati dimostrano che, contrariamente a quanto si
pensava finora, i primi rappresentanti del genere Homo (come l'Homo habilis e
l'Homo erectus) appartenevano alla medesima specie evolutiva. Questi primi
antenati dell'uomo probabilmente avevano solo un aspetto fisico diverso.
La prova è nel teschio fossile più completo mai
trovato, appartenuto a un uomo adulto, alto tra 1,50 e 1,60 metri. In esso si
combinano caratteristiche diverse mai osservate tutte insieme in un ominide: una
piccola scatola cranica, faccia allungata e grandi denti. La mascella è tipica
da Homo habilis mentre le spesse arcate sopraccigliari sono caratteristiche di
homo erectus. Per questi diversi tratti fisici, il fossile di Dmanisi può essere
paragonato a vari fossili di Homo, scoperti in Africa e risalenti a circa 2,4
milioni di anni fa, e altri scoperti in Asia e in Europa, datati nel periodo
compreso fra 1,8 e 1,2 milioni di anni fa.
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