mercoledì 23 ottobre 2013

Si riscrive l’evoluzione dell’uomo: un’unica specie
23.10 - Un'unica specie umana: la scoperta dei resti di un ominide a Dmanisi, in Georgia, e vissuto 1,8 milioni di anni fa riscrivere la storia dell'evoluzione dell'uomo. La ricerca, che ha conquistato la copertina della rivista Science, è stata condotta dal gruppo coordinato dal paleoantropologo David Lordkipanidze, direttore del Museo Nazionale della Georgia a Tbilisi. I nuovi dati dimostrano che, contrariamente a quanto si pensava finora, i primi rappresentanti del genere Homo (come l'Homo habilis e l'Homo erectus) appartenevano alla medesima specie evolutiva. Questi primi antenati dell'uomo probabilmente avevano solo un aspetto fisico diverso.

La prova è nel teschio fossile più completo mai trovato, appartenuto a un uomo adulto, alto tra 1,50 e 1,60 metri. In esso si combinano caratteristiche diverse mai osservate tutte insieme in un ominide: una piccola scatola cranica, faccia allungata e grandi denti. La mascella è tipica da Homo habilis mentre le spesse arcate sopraccigliari sono caratteristiche di homo erectus. Per questi diversi tratti fisici, il fossile di Dmanisi può essere paragonato a vari fossili di Homo, scoperti in Africa e risalenti a circa 2,4 milioni di anni fa, e altri scoperti in Asia e in Europa, datati nel periodo compreso fra 1,8 e 1,2 milioni di anni fa. 

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