giovedì 31 ottobre 2013

Il bambù riscoperto per trattare le acque “grigie”
31.10 - La qualità dell'acqua è un problema che riguarda tutto il mondo. Oggi più che mai una gestione competente e responsabile delle risorse idriche - e specialmente il trattamento delle acque reflue - è necessaria per ridurre l'impatto delle attività umane sull'ambiente, e per assicurare alle generazioni future risorse idriche sicure e abbondanti. Il progetto BRITER-WATER (“Market replication of bamboo remediation of food industry effluent grey water for re-use”), finanziato dall'UE, si è occupato di sviluppare e dimostrare un innovativo sistema di trattamento dell'acqua utilizzando il bambù. Frédéric Panfili dell'azienda francese Phytorem e manager scientifico del progetto afferma che il sistema ha un aspetto del tutto simile a una piantagione di bambù e per questo si confonde facilmente nel paesaggio circostante. Il sistema è progettato per trattare le “acque grigie”, ossia le acque reflue che non contengono liquami o sostanze chimiche tossiche. L'industria alimentare genera ingenti volumi di acque grigie - dice al Cordis - nelle quali l'inquinante principale è la materia organica. «Dal punto di vista ambientale, lo scarico di acqua contenente grandi quantità di materia organica nelle acque può portare a un eccessivo consumo di ossigeno, favorendo la proliferazione di micro-organismi anossici, che causano cattivi odori e, in casi estremi, la morte dei pesci». 

Nessun commento:

Posta un commento